Commento

Ma Camilla non ha fretta di incontrare il duca Harry

La faida reale non mostra segni di distensione
Antonio Caprarica
16.05.2024 06:00

Ho perso 5 sterline dal bookmaker per colpa di Harry. Come sapete, a Londra si scommette su tutto, anche se a Natale nevica oppure no. Perciò inevitabili le puntate sull’incontro tra il duca, tornato per pochi giorni sull’isola, e il reale genitore: sua Maestà avrebbe trovato qualche minuto per vedere il figlio ribelle o no? Io mi sono giocato sul sì la mia banconota carta da zucchero, ancora col ritratto di Elisabetta - quelle con Carlo arrivano a giugno - , prendendo per buone le voci diffuse dagli amici di Harry: segno di quanto lo «spare» , a corto di alternative, sia ansioso di ricucire con la famiglia che ha abbandonato. E invece , niente. Il re era così impegnato da non riuscire a trovare nemmeno cinque minuti per il secondogenito arrivato a Londra, peraltro non per vedere il padre ma per affari suoi.

Se ho perso le mie 5 sterline, in verità, è anche e soprattutto perché il calcolo politico suggeriva l’utilità dell’incontro, tanto per il reprobo che per il trono. La monarchia affascina mezzo mondo per il gossip ma non scordate mai che è la massima istituzione politica della Gran Bretagna, il simbolo dell’unità nazionale. Un re che invece non riesce a mantenere nemmeno l’unità famigliare rischia di perdere credibilità e autorevolezza. La preoccupazione appariva chiarissima nella decisione di Carlo di tendere un ramoscello d’olivo ai due esuli californiani. Solo che se Harry si è mostrato ansioso di afferrarlo, Meghan ha scelto di ignorarlo.

Un anno fa, la duchessa di Sussex aveva snobbato l’incoronazione del suocero, il momento più solenne di un nuovo regno, con la scusa del concomitante compleanno del primogenito Archie. Stesso pretesto quest’anno per non accompagnare Harry nel suo viaggio a Londra, benché poi l’abbia raggiunto subito dopo per visitare insieme la Nigeria su invito delle autorità locali. Non potrebbe esserci modo più chiaro di comunicare ai Windsor e al mondo che lei non ha alcun interesse per la famiglia del marito. Né per il loro Paese.

Disinteresse e distacco ampiamente ricambiato dalla quasi totalità dei reali. E da almeno tre quarti degli inglesi: solo il 25% dichiara la sua stima per Meghan, appena sopra al principe Andrea ultimo nella classifica di popolarità dei Windsor. Insomma la faida reale non mostra segni di distensione. I Galles, bersagli delle critiche più feroci dello «spare», hanno ben altro a cui pensare. E Camilla, ritratta appena un anno fa da Harry come una matrigna malvagia, quando le hanno chiesto se pensava di incontrare il duca, ha risposto testualmente: «I’m not in a hurry». Non ho fretta.

Per Carlo la riconciliazione coi Sussex sarebbe stato un bel regalo per l’anniversario dell’incoronazione, un segnale positivo e di speranza per questa «età carolina» che, appena iniziata, la malattia ha subito coronato di mestizia. A voler comunque cercare una nota positiva, l’unica consolazione è che le tribolazioni sanitarie dei reali hanno prodotto sull’isola un’ondata di solidarietà e simpatia che si è tradotta in un’impennata degli indici di popolarità. L’ultimo sondaggio, appena pubblicato, segnala che il tasso di approvazione dell’operato del sovrano è balzato dal 49% il giorno dell’incoronazione al 56% un anno dopo, e quello per Camilla dal 40 al 45%. Per lei un riconoscimento del decisivo ruolo di sostegno che ha offerto in questi mesi al consorte malato.

In cima alla classifica dei più apprezzati, e amati, rimane ovviamente la coppia dei Galles, con Catherine che dopo il suo messaggio televisivo ha raggiunto il marito a quota 69. Segno che su di loro si appuntano aspettative e speranze dei sudditi fedeli alla corona. Che restano, alquanto sorprendentemente, una netta maggioranza con il 60% di favorevoli, mentre i repubblicani sono sempre inchiodati al 28%. Per quanto il trono appaia vacillante, come argomento nel mio libro di prossima pubblicazione («La fine dell’Inghilterra»), per ora la fragilità messa in mostra dalla doppia malattia di Carlo e Camilla si traduce invece in una conferma del sostegno popolare. L’interrogativo per la monarchia è se è solo un consenso di breve termine, gonfiato dall’ondata di simpatia popolare, o se può essere mantenuto. In particolare tra le generazioni più giovani, che sembrano immuni al fascino della corona.