Ventisei cantoni

Migros esce sconfitta

Il conflitto fra la Federazione centrale e le Cooperative regionali della MIGROS sta minando il gigante arancione in un momento di difficoltà e di rottura con la tradizione del fondatore Duttweiler
Moreno Bernasconi
27.02.2024 06:00

Si è chiusa definitivamente un paio di settimane fa la brutta vertenza che da cinque anni contrapponeva lo storico presidente della Cooperativa regionale Migros Fribourg-Neuchâtel Damien Piller e Migros svizzera. Il contenzioso si è risolto con una sconfitta per la centrale nazionale del Gigante arancione. Il Tribunale cantonale friburghese ha respinto l’ennesimo ricorso di Migros svizzera scagionando di nuovo l’avvocato e imprenditore friburghese da tutti i capi d’accusa: gestione sleale, truffa e falso in titoli al fine di arricchirsi con iniziative immobiliari a scapito di Migros stessa. Denunciando «l’accanimento di cui è stato vittima», gli avvocati di Piller hanno affermato che le denunce «erano state inoltrate solo per sbarazzarsi del presidente di una Cooperativa Migros regionale giudicato troppo influente e impegnato contro la politica della Federazione Migros svizzera volta ad imporrre in particolare alle Cooperative regionali romande il diktat della centrale di Zurigo». Difficile negare l’accanimento. Forti di una perizia di parte, commissionata ad avvocati zurighesi prima ancora che i giudici si pronunciassero sulle denunce, tre anni fa la Federazione - che aveva chiesto invano le dimissioni di Piller e di tutto il CdA - aveva organizzato una pesante campagna stampa contro i dirigenti regionali e chiamato direttamente i 120.000 cooperanti Migros della regione a rispondere (in uno scrutinio condotto sotto controllo notarile) alla domanda: «Volete revocare con effetto immediato il mandato dell’insieme dei membri dell’Amministrazione della Società cooperativa Migros Neuchâtel-Fribourg?». La mossa fu un boomerang poiché i due terzi dei cooperanti plebiscitarono i dirigenti locali sfiduciando i vertici zurighesi.

Il CdA regionale contestò poi gli illeciti pubblicando una controperizia di avvocati romandi che negava attività fraudolente e/o arricchimento illecito. A sostegno del CdA della cooperativa regionale fu costituito addirittura un movimento («MI Ethique. Per una Migros effettivamente etica»). La denuncia del movimento era tagliente: «La perizia zurighese è faziosa, fatta da avvocati vicini ai vertici di Zurigo, che non parlano il francese e non conoscono la Romandia, e indirizzata contro un presidente (Piller) ingombrante perché si batte da decenni con successo per rafforzare le infrastrutture non solo friburghesi ma romande contro lo strapotere economico svizzero-tedesco». «La Presidente Ursula Nold» - denunciava il movimento - «ha condotto la Migros alla peggior crisi della sua storia». È interessante constatare che il caso Piller non è isolato. Nel 2021, Anton Gäumann, presidente della più grande delle dieci cooperative regionali, Migros Aar, è stato mandato in pensionamento anticipato dopo accuse della Federazione centrale Migros rivelatesi sproporzionate. Niente malversazioni ma «un eventuale possibile conflitto di interessi», visto che la sua consorte lavorava come perito giuridico anche in relazione a Migros: comportamento giudicato «non conforme al regolamento».

A guardar bene, detto regolamento (che non casualmente - dicono i maligni - fu introdotto proprio dopo l’esplosione del caso Piller) recita che «gli eventuali conflitti di interesse vanno segnalati in ogni caso individuale». Assodato che Gäumann ha omesso di applicare questo punto, visto che non erano stati ravvisati abusi particolari, la sua liquidazione anzitempo è apparsa a molti spropositata. A meno che il braccio di ferro fra Federazione centrale e Cooperative regionali Migros non rappresenti effettivamente un problema di primaria importanza nella strategia di rafforzamento della governance del Gigante arancione. A riconoscerlo - sottolineandolo vivamente - è stato lo scorso anno il dimissionario direttore generale Fabrice Zumbrunner: «Le cooperative regionali Migros sono diventate un problema, e le cifre lo dimostrano». Il rendimento finanziario dei supermercati (che dipendono direttamente dalle Cooperative regionali e non dalla Federazione centrale) è stagnante. Un nervo scoperto - quello del braccio di ferro con le Cooperative regionali - che va ad esacerbare le diatribe suscitate dal radicale cambiamento di strategia annunciato da Migros alcune settimane fa (e dalla rottura del cordone ombelicale con il modello del suo fondatore Duttweiler).