«Mondo» e il ricordo di Zdenek Zeman

Era dal ritorno nel massimo campionato che il Lugano non partiva così male. Per i meno accorti, correva l’estate del 2015 e sulla panchina dei bianconeri sedeva e meditava sua maestà Zdenek Zeman. Altri tempi, altre difficoltà. In quel caso, per altro, foriere di una stagione complicatissima. Salvata solo all’ultima curva del torneo. Statistiche a parte, tracciare parallelismi con quella squadra non avrebbe alcun senso. A meno di bearsi nel pessimismo o di non riconoscere alcun pregio alla gestione attuale. Quella, per intenderci, che solo tre mesi fa ha regalato al club la quarta Coppa Svizzera della sua storia e il record di punti in Super League. Bene. Per quanto ci riguarda, non ci riteniamo né catastrofisti, né in malafede.
Il sano realismo, quello sì, impone invece un paio di riflessioni. Perché il Lugano, stringi stringi, ha perso contro il Sion (ieri maltrattato dall’YB) e il GC, reduce da una preparazione a dir poco tribolata. Il discorso, invero, è sempre lo stesso. E, a proposito di paragoni calzanti, riguarda l’assestamento della rosa dopo la scorsa, vincente annata. «Doumbia è buono, eh?» ha tenuto a farci notare Raimondo Ponte, immancabile presenza al Letzigrund, poco prima del fischio d’inizio. Sì, grazie per la dritta «Mondo». Non pago, l’ex tecnico di Lugano, Chiasso e ACB ha voluto aggiungere: «Tanto è prezioso per i bianconeri, tanto sta già mancando allo Zurigo. Il suo sostituto, sin qui, non si è rivelato all’altezza». A proposito: ma in fin dei conti chi ha rimpiazzato Doumbia? I piedi sopraffini di Lovric? Ehm, no. Custodio con la sua duttilità e la sua mole di gioco? Non esattamente. Ecco, questo per suggerire quanto il Lugano abbia cambiato pelle solo nella zona nevralgica del campo. E senza con questo anticipare se in meglio o in peggio. Semplicemente non bastano un campione svizzero o nomi nuovi di prospettiva. No, se a contare è la fine e non l’inizio del percorso, servono tempo e fiducia. Ben venga se accompagnate da una maggiore attenzione in campo.