Il commento

Poveri Windsor messi a stecchetto

La domanda che si fa mezza Inghilterra (l’altra metà impreca contro il caro bollette) è la seguente: ma se sono ricchi a palate, perché stanno sempre a litigare sui soldi?
Antonio Caprarica
09.03.2023 06:00

La domanda che si fa mezza Inghilterra (l’altra metà impreca contro il caro bollette) è la seguente: ma se sono ricchi a palate, perché stanno sempre a litigare sui soldi? Il soggetto, naturalmente, sono i reali. Le loro finanze sono da sempre argomento controverso della conversazione nazionale. Ora ci si aggiunge anche Forbes. La rivista americana che da più di un secolo fotografa le fortune dei più ricchi del mondo, mette i Windsor alla pari con i mega-miliardari dell’hi-tech e dell’e-commerce: 23 miliardi di sterline, che in franchi svizzeri fanno per la precisione 25 miliardi 739 milioni e spiccioli. Ma è un gioco di specchi, una pura illusione ottica.

Non perché i soldi non ci siano. Però non sono dei Windsor: loro sono solo la faccia pubblica di quella che Forbes chiama «Monarchy Plc», ovvero «un conglomerato d’affari globale che si stende dalle proprietà più pregiate nel centro di Londra alle remote tenute agricole in Scozia». Titolare di questo enorme business è il Crown Estate, vale a dire il Patrimonio della Corona, che vale da solo almeno 16 miliardi di sterline, a cui vanno aggiunti i 4 miliardi di Buckingham Palace, se mai qualcuno volesse fare un’offerta, i 520 milioni della vecchia reggia di Kensington Palace e i 400 dei reali palazzi scozzesi, più i beni dei ducati di Cornovaglia e Lancaster .

Tutto questo ben di dio solo nominalmente appartiene al sovrano. In realtà, già nel 1760 re Giorgio III passò l’intero patrimonio allo Stato in cambio di un cospicuo appannaggio annuo, che oggi si aggira tra gli 80 e i 100 milioni di sterline l’anno.

Stai a vedere che i Windsor sono dei poveracci? No, tranquilli. Rispetto ai Musk e ai Bezos decisamente sì, ma nel confronto con noi comuni mortali vivono pur sempre nell’empireo dei grandi ricchi. Elisabetta II ha lasciato al suo successore sul trono una fortuna personale valutata 415 milioni di sterline, in investimenti liquidi, opere d’arte, gioielli e proprietà terriere, inclusi i due castelli di Sandringham e Balmoral. Carlo III può contare su una serena vecchiaia.

Ma corre il rischio di guastarsela mettendo a stecchetto i parenti. E non solo i reprobi come Andrea e Harry ma anche quelli che finora sono rimasti quieti sotto la sua ala. Passi per l’appannaggio tagliato al duca di York, che sinceramente fa assai poco (ed è meglio che non lo faccia…) per meritarsi le 249 mila sterline l’anno fin qui concessegli da mammà. Giusto anche sfrattarlo dagli sfarzi del Royal Lodge nel parco di Windsor, per costringerlo ad «adattarsi» alle sole cinque camere da letto del Frogmore Cottage, la residenza che i duchi di Sussex saranno ora costretti a cedergli (due piccioni con una fava…).

Ma sarà il caso di accanirsi anche con la povera lady Louise Windsor? La diciottenne fanciulla, figlia di Edoardo e Sophie di Wessex, ha ricevuto una sola eredità da nonno Filippo: la carrozza e i pony da tiro usati dal duca per le gare di driving , lo sport equestre amato da entrambi. Bene, ha decreto re Carlo, se vuole tenerseli se li paghi di tasca sua, e non a spese delle stalle reali.

Stessa regola per tutti gli altri «reali minori», cioè non in linea diretta di successione: agi e vizi, piaceri e viaggi d’ora in poi dovranno finanziarseli da soli. Non è per cattiveria, dicono a Buckingham Palace, ma «proprio per i soldi». I figli minori della regina hanno tutti ricevuto una bella fetta dell’eredità dei genitori, dunque perché devono vivere alle spalle del primogenito sovrano (e, in ultima analisi, dei contribuenti)?

Il risultato è che già molti cercano di arrangiarsi. I figli della principessa Anna, Peter e Zara, si sono messi a fare pubblicità, ben pagati si suppone, e Mike Tyndall, ex rugbista marito di Zara, ha perfino accettato di partecipare alla locale «Isola dei famosi». Insomma, dicono i critici, quel che Carlo conta di risparmiare in soldi rischia di perderlo in immagine. E se qualcuno, imitando Harry, si mette pure a vendere i segreti di casa? Sono in molti a ricordare la lamentela del duca di Sussex nell’intervista a Oprah Winfrey: «La mia famiglia mi ha letteralmente cancellato finanziariamente». Se Carlo lo avesse ancora foraggiato, il ribelle sarebbe stato di sicuro più cauto. E tanti saluti all’etica del gentleman…