Pensieri dal battellino

Seccature pasquali

Mai una gioia: SuperNorman va in letargo, a Nante nevica, sul lago piove e cambia l'ora
Bruno Costantini
30.03.2024 06:00

Questa settimana con il battellino siamo incappati in una disavventura. Di ritorno da San Rocco e Caprino, dove abbiamo scaricato casse pasquali di Barbera fatto col mulo, in mezzo al golfo siamo stati fermati dalla Polizia lacuale per un controllo. Sotto la pioggia, nella nebbia e al freddo, Asia non vedeva l’ora di tornare al porto comunale e s’è messa a fare la malmostosa con gli agenti, ricordando loro di essere una microinfluencer del lago e una content creator, mica una sciacquetta qualunque del locale reame radical-chic. Pessima idea. «Signorina, la faga mia la stüpidela e che la bofa denta chì», le hanno risposto, gentili ma fermi. La mia amica è risultata leggermente al di sopra del limite di alcolemia consentito – probabilmente per aver inconsapevolmente inalato vapori alcolici fuoriusciti dai tappi delle bottiglie di Barbera fatto col mulo – e anche se non ha avuto conseguenze, perché al timone del battellino c’ero io, s’è sentita moralmente umiliata, sminuita nel suo ruolo sociale che riteneva inattaccabile. Suvvia, le ho detto rientrando alla foce, ognuno porta la sua croce: pensa a SuperNorman che si è temporaneamente autodeclassato a semplice Norman.

D’altra parte, nella Settimana della Passione, se si crede nei valori e nella difesa della nostra cultura di riferimento, bisogna pur essere disposti a salire il Calvario dando l’esempio, cosa che ha fatto il consigliere di Stato Gobbi decidendo di andare in «letargo» (cit. Matteo Cocchi) lasciando la guida politica della Polizia cantonale nell’attesa serena e fiduciosa delle risultanze dell’inchiesta penale sul suo incidente automobilistico. Domani sarà su a Nante a mangiare in santa pace il capretto nostrano e a immaginare la resurrezione, con la neve fuori come fosse Natale, ma chissà che «ribollire di busecche» perché la «fiammetta accesa dietro il sedere» (cit. Tuto Rossi) è un impiccio davvero sgradevole, con in più la beffa che all’origine di tutto questo casino vi è un automobilista tunisino – dicasi tunisino, non patrizio di Corticiasca (cit. Il Mattino) – andato sciaguratamente a collidere con il veicolo del direttore del Dipartimento delle istituzioni. Per il coordinatore della Lega appartenente anche all’UDC (esempio di estrema depravazione consociativista) essere azzoppato da un magrebino è il colmo della sfiga, una commedia grottesca senza nemmeno la soddisfazione di poter gridare «fö di ball» (ricit. Il Mattino) perché il signore straniero in questione stava già andando fuori dalle balle verso la Germania dove risiede.

Nonostante tutta questa pappardella sul Norman che porta la sua croce, Asia non s’è mica tanto consolata e anzi s’è ancora più depressa per via del tempo schifoso che le rovinerà la Pasqua in città con la caccia alle uova e la pesca delle paperelle. C’è stata un’epoca in cui chi si occupava di turismo aveva maggior intraprendenza e fantasia, come quel direttore in outsourcing di Ticino Turismo che chiamava Meteo Svizzera per cercare di far correggere le previsioni meteorologiche se queste non erano favorevoli. Un estro creativo eccessivamente spinto, un po’ imbarazzante, ma almeno più divertente degli interminabili piagnistei che ci tocca sorbire ogni volta che la pioggia rovina l’andamento turistico (si chiama rischio imprenditoriale) e dai cassetti si tira fuori il mantra della destagionalizzazione che, per inflazione parolaia, sta diventando una gran fregnaccia. Teniamoci la pioggia e la neve su a Nante.