Si può spendere meno?

Allarme rosso: mancano i soldi e siamo straindebitati. Trump cerca di rimediarvi tramite l’incasso di dazi. La von der Leyen presenta per l’UE un preventivo di spesa di 2.000 miliardi (2.000.000.000.000!) di euro con un aumento di ben 800 miliardi, pari al 66%, ipotizza di tassare certe imprese. Francia in profonda crisi. Anche noi svizzeri preoccupati, abbiamo bisogno fondi per le strade, per la ferrovia, per la sanità e per la difesa. In Ticino si ipotizza un eventuale deficit di 700 milioni di franchi. Al preoccupante interrogativo dove reperire i soldi la reazione pavloviana dei riflessi condizionati è: ci pensa lo Stato. Reazione alla base della sempre maggior diffusione dello statalismo accompagnato dall’ipertrofia burocratica. Dimenticando poi che lo Stato non ha la funzione di produrre ricchezza. Ma vi è la risposta di riserva: tassiamo i ricchi. Addirittura, i giovani socialisti svizzeri vogliono sequestrare la metà del patrimonio in successione eccedente i 50 milioni di franchi, un vero esproprio. Quando i patrimoni sono stati sequestrati e certe ditte dovranno chiudere chi produrrà la ricchezza da tassare? Non si potrebbe pensare a spendere meno come si fa, quando i mezzi sono limitati, in ogni normale famiglia o azienda? Ad esempio non versare soldi dello Stato a chi non ne ha assolutamente bisogno. Perché versare la tredicesima AVS ai moltissimi che non ne hanno alcuna necessità con un costo di circa cinque miliardi che non sappiamo dove trovare? Se avessimo limitato la tredicesima per chi ne ha veramente bisogno, si stima il 12% dei pensionati (circa 350.000 persone), avremmo tenuto conto delle necessità sociali ed evitato di sperperare alcuni miliardi.
Anche l’AVS tra qualche anno, con un pensionato a carico di ogni due o tre persone attive, graverà notevolmente sui conti statali. Si critica Sergio Ermotti per la remunerazione che riceve per il suo gravoso compito, che assolve con competenza e successo, dimenticando il fatto che chi lo paga sono i soddisfatti azionisti della banca e non lo Stato, però non vi è alcuna obiezione per il fatto che a breve si comincerà a versargli 32.760 franchi all’anno di AVS. Questo vale per lui e per migliaia di professionisti, manager, imprenditori che non ne hanno nessuna necessità ed inoltre saranno ancora completamente attivi per dieci e più anni. Si sperperano miliardi, si vuole trasformare l’assistenza alla vecchiaia – giustificatissima per chi ne ha necessità – in una pensione di Stato, l’ideologia ha la meglio sul buonsenso. Ma, mi verrà obiettato, bisogna cambiare la legge.
Certamente e ciò vale per tutte le leggi non più adeguate alla realtà sociale. Perché famiglie benestanti debbono ricevere assegni familiari di almeno 200 franchi al mese per ogni figlio dalla nascita sino ai 16 anni? Giustificatissimo per famiglie dal reddito modesto per le quali la nascita di un figlio può costituire un onere non indifferente, assolutamente ingiustificato negli altri casi. Anche qui parliamo di miliardi ai quali vanno aggiunti notevoli costi burocratici inerenti all’amministrazione ed erogazione del sussidio. Le università pesano sui bilanci cantonali e per l’ETH su quello federale. È giusto che l’istruzione universitaria avvenga quasi gratuitamente e che un ventenne già al lavoro contribuisca con le proprie imposte a pagare gli studi di un coetaneo figlio di famiglia agiata? Larghissimo sostegno a giovani di condizioni modeste, talenti che arricchiscono la società, ma chi ha i mezzi si paghi questa importante formazione al di là dell’obbligo scolastico e che negli anni si tradurrà in riconoscimenti economici. Il campo del possibile risparmio è vastissimo ed in taluni casi l’applicazione facilissima. Da tempo si critica la mania dei sussidi, che a livello federale sommano annualmente a 48,8 miliardi di franchi in alcuni casi, vedi studio dell’IWP (Institut für Schweizer Wirtschaftspolitik) di Lucerna, difficili da distinguere da regalie partitiche a gruppi di pressione. Vi sono poi le assurdità della burocrazia. Ho due galline e ogni anno debbo riempire un formulario di 8 pagine inviatomi dal Dipartimento delle finanze e dell’economia, Divisione dell’economia, Sezione dell’agricoltura, Ufficio della gestione dei dati agricoli del Canton Ticino, che viene successivamente trasmesso all’Amministrazione cantonale d’agricoltura, statistica e veterinaria, agli Uffici federali dell’agricoltura, di statistica, dell’ambiente, all’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria, all’Ufficio federale dell’approvvigionamento economico del Paese, all’Amministrazione federale delle dogane, alla TSM Fiduciaria Sagl, ai laboratori cantonali, alla Banca dati sul traffico di animali (!!!). Non commentiamo per carità di Patria i miliardi spesi e mal gestiti dal Dipartimento Militare (chi ne risponde?). L’infausta allora Consigliera federale Amherd ha tra l’altro richiesto e ottenuto un superfluo Segretario di Stato con allegato segretariato che solo in stipendi si prevede dovrebbe costare oltre 10 milioni all’anno. Potrei continuare per pagine ma la situazione è nota. Si potrebbe spendere meno? Senz’altro, a condizione però di averne la volontà, che manca purtroppo per strabismo ideologico, o, ancora peggio, per convenienza.

