Tedesco standard o dialetto?

Mauro Dell'ambrogio
02.03.2012 05:00

di MAURO DELL'AMBROGIO - Si è tornati a dibattere sull?uso del tedesco standard piuttosto che del dialetto svizzero tedesco. Dal mio osservatorio privilegiato, oso un commento. Per la convivenza nazionale, più importante della lingua che si usa è l?atteggiamento verso la lingua usata dagli altri. Il trilinguismo svizzero regge su due pilastri: l?atteggiamento degli svizzeri tedeschi verso le altre due lingue e lo sforzo di noi svizzeri italiani d?impararle. In ogni occasione professionale a Berna posso esprimermi in italiano; lo faccio spesso in presenza di ascoltatori dai quali esigo la comprensione passiva: quadri direttivi della Confederazione, diplomatici. Una sola volta sono stato criticato per questo: da un parlamentare romando. Significativa è l?esperienza nei rapporti con la stampa. Se rilascio interviste in tedesco, il giornalista mi aiuta, mi suggerisce una correzione, se la parola o la frase da me usata può essere fraintesa o crearmi problemi. Molti più rischi comportano le interviste in francese: se le mie parole, pensate in italiano, hanno in francese un significato politicamente meno corretto, su quelle parole il giornalista ci sguazza, e me le ritrovo facilmente nel titolo. Per i romandi, che noi si parli la loro lingua è ovvio; per gli svizzeri tedeschi, è motivo di rispetto. È raro che un romando capace di parlare italiano mi offra di continuare con quello, se lo interpello in francese. È invece la regola per uno svizzero tedesco capace di parlare italiano o francese o inglese, se lo interpello in tedesco e il mio accento mi tradisce. Perché questo? Sono gli svizzeri tedeschi più tolleranti? O più attenti alla coesione siccome maggioranza? Vi è certo (anche) un?altra ragione: il tedesco standard non è la loro lingua madre. Se non possono usare il dialetto, tanto vale per loro usare (e imparare) le altre lingue nazionali. Che disastro per noi, e per i romandi, se la lingua madre degli svizzeri tedeschi fosse quella standard. Ce la imporrebbero più spesso e trarrebbero vantaggio dalla padronanza, come fanno i tedeschi e gli anglosassoni in ambito internazionale, quando possono negoziare nella loro lingua.È un vantaggio per le minoranze che in Svizzera la maggioranza debba imparare la sua lingua ufficiale a scuola, e usarla con più o meno imbarazzo, secondo il grado d?istruzione. Come in una multinazionale dove la lingua di lavoro è l?inglese: si collabora meglio, se capi e colleghi di lingua madre inglese sono pochi e, siccome pochi, inibiti dall?abusarne retoricamente. È giusto pretendere che in Svizzera si parli tedesco standard anziché dialetto, in presenza di romandi o svizzeri italiani. E così avviene di regola nei contesti ufficiali e semiufficiali della Confederazione. Se non avviene spontaneamente, si chiede e si ottiene. Con un po? di pratica poi, il dialetto si arriva a capirlo. Puoi allora offrire, in ambito non ufficiale o poco colto, che loro parlino pure dialetto, tu tedesco standard: captatio benevolentiae maxima, dopo puoi chiedere agli svizzeri tedeschi qualunque cosa.Andiamoci piano invece con l?illusione che, stigmatizzando il dialetto riguardo a come gli svizzeri tedeschi dovrebbero comunicare tra loro, noi minoranze avremmo da guadagnarci.