Ghiaccio bollente

Tra ambizione e pressione

Quella che affronterà i Mondiali in Finlandia è la Svizzera più forte di sempre? Probabilmente sì
Fernando Lavezzo
14.05.2022 06:00

È la Svizzera più forte di sempre? Probabilmente sì. Se ci fosse stato anche Roman Josi, rimasto a Nashville al fianco della moglie incinta, avremmo tolto il «probabilmente». Il confronto con il passato, in realtà, ci interessa poco. Ciò che conta è che mai come stavolta la Svizzera ci appare vicina - sulla carta - alle altre favorite per le medaglie. Quindi, seguendo questa logica, è la Svizzera più ambiziosa di sempre. Ma anche la Svizzera con più pressione di sempre.

Eccolo lì, il primo grande avversario da tenere a bada: la testa. Se, come ai Mondiali del 2018 a Copenaghen (quelli della finale persa ai rigori con la Svezia), la squadra di Patrick Fischer saprà fare gruppo e vivere ogni giorno con la giusta dose di leggerezza e spensieratezza, il podio sarà lì da prendere.

Torniamo al quesito iniziale: questa Nazionale, con i suoi sette giocatori di NHL, è la più forte di sempre? Probabilmente sì. Sicuramente, però, non è la migliore Nazionale rossocrociata possibile. Non lo è. Ed è questa la chiave di lettura più significativa per comprendere la crescita del nostro hockey. Manca Roman Josi, uno dei tre migliori difensori del pianeta. Ma manca anche Nino Niederreiter, ancora impegnato oltre oceano con i Carolina Hurricanes. E manca pure Kevin Fiala, indeciso se raggiungere Helsinki dopo l’amara eliminazione al primo turno dei suoi Minnesota Wild. A casa, per un motivo o per l’altro, sono rimasti giocatori quali Gaëtan Haas, Mirco Müller, Gregory Hofmann, Sven Andrighetto, Denis Hollenstein e tanti altri che non avrebbero di certo sfigurato nella selezione attuale. Ecco perché a questo giro bisogna puntare al tetto del mondo: la Svizzera è una squadra forte, figlia di un hockey sempre più credibile, nonostante i recenti fiaschi. In un torneo senza squadre imbattibili (e senza Russia), tutto può succedere. 

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