Yakin, Okafor e un altro 15 novembre da ricordare
Due date e due partite, più di altre, hanno segnato in positivo il mandato di Murat Yakin sulla panchina della Nazionale. E a farne le spese è sempre stata l’Italia. Privilegiare la lezione impartita agli Azzurri negli ottavi di finale di Euro 2024, tuttavia, sarebbe troppo semplice. No, il vero capolavoro - considerate le condizioni dalle quali venne plasmato - risale al 15 novembre del 2021. Esattamente tre anni fa. Battendo 4-0 la Bulgaria a Lucerna, e approfittando del misero pareggio degli uomini di Mancini in Irlanda del Nord, i rossocrociati si regalarono la qualificazione diretta ai Mondiali in Qatar. Una notte indimenticabile, travolgente, sia per i protagonisti sul rettangolo verde, sia per i tifosi.
A quella Nazionale, per sognare, servivano tante reti. Servivano, detto altrimenti, coraggio ed entusiasmo. E ciò indipendentemente dagli altri risultati. Ora ci risiamo. Certo, la posta in palio è diversa, l’avversario da affrontare (e far dubitare) è un altro, ma dopo quattro incontri di magra anche la Nations League 2024-25 e il Letzigrund meritano un sussulto. Qualcosa a cui aggrapparsi, anche. Paradossalmente, pure questa Svizzera non ha nulla da perdere. Non solo. Oggi come ieri, il ct è chiamato a spingere oltre i suoi limiti una selezione orfana di numerosi punti di riferimento. Per dire: nel 2021 alla swissporarena mancavano capitan Xhaka, Akanji, Embolo, Rodriguez, Elvedi e Seferovic. Defezioni simili, se non più pesanti di quelle attuali.
«Dovremo essere creativi, dinamici, aggressivi, portando in campo le necessarie emozioni e accettando il rischio». Il commissario tecnico ha riassunto così gli ingredienti necessari per regolare la Serbia. Per provare a travolgerla, anche. La teoria pre-partita, esattamente tre anni fa, non deve essere stata molto diversa. Allora la recepirono riserve quali Fabian Frei - schierato al centro della difesa -, o Kevin Mbabu. La recepì soprattutto Noah Okafor, straripante e decisivo, semplicemente stella più brillante per una notte. Quella data e quella partita, più di altre, hanno segnato in modo positivo il suo percorso sotto la gestione Yakin. Anche per lui il 15 novembre è una data da ricordare. E dalla quale, se possibile, cercare di rinascere.