L'editoriale

In Ucraina si rischia un'estate rovente

La guerra si sta infatti facendo sempre più drammatica, con colpi bassi e spietati da parte dei belligeranti, in primis le truppe di invasione di Vladimir Putin, che stanno sempre più prendendo di mira i civili
Osvaldo Migotto
10.06.2023 06:00

L'estate si avvicina e in Ucraina rischia di essere rovente, non solo dal punto di vista metereologico. La guerra si sta infatti facendo sempre più drammatica, con colpi bassi e spietati da parte dei belligeranti, in primis le truppe di invasione di Vladimir Putin, che stanno sempre più prendendo di mira i civili. Lo si è visto ad esempio negli scorsi giorni con l’esplosione che ha gravemente danneggiato la diga ucraina di Kakhovka. Mosca e Kiev si rimpallano la responsabilità dell’atto spietato che ha messo in ginocchio la popolazione ucraina che vive a valle dell’imponente sbarramento idrico, con migliaia di persone rimaste senza casa, acqua ed elettricità. 

L'istituto di sismologia norvegese (Norsar) ha rilevato «un'esplosione» proveniente dalla regione della diga  prima del momento del crollo. Un dato di fatto che non permette però di attribuire con certezza la responsabilità di quanto avvenuto alla Russia piuttosto che all’Ucraina. I precedenti, nel conflitto scoppiato nel febbraio dello scorso anno, non giocano comunque a favore di Mosca, resasi responsabile a più riprese di numerosi bombardamenti che hanno preso di mira edifici, scuole e ospedali. Per non parlare delle bombe russe che proprio in questi giorni sono state lanciate sui volontari che stanno prestando soccorso alle vittime delle inondazioni.  

Una tattica del terrore, quella usata dal Cremlino, che «lo zar» ha riproposto ieri annunciando, per il prossimo mese di luglio un dispiegamento di testate nucleari in Bielorussia.  Come se quelle presenti negli arsenali russi non fossero già ora sufficienti a produrre spettrali devastazioni. Almeno che la nuova azione di propaganda messa in atto dal Cremlino non vada letta come una conseguenza della decisione di Mosca di sospendere il New Start, l'ultimo trattato bilaterale con gli USA sulla limitazione delle armi nucleari. Senza accordi vincolanti con Washington sulle armi nucleari, Putin vuole dimostrare di poter dislocare dove meglio crede I suoi micidiali ordigni atomici.  

Sta di fatto che il conflitto in Ucraina invece di avvicinarsi a un’auspicata fase negoziale sembra destinato ad intensificarsi ulteriormente, con il rischio del coinvolgimento di altri Stati. Secondo l’ex Segretario generale della NATO, Anders Rasmussen, se l’Alleanza Atlantica non riuscirà a concordare un chiaro percorso per sostenere con vigore l’esercito ucraino, vi è il rischio che Polonia e Stati baltici, finora molto attivi nel sostenere Kiev con vari mezzi, si impegnino ulteriormente a fianco di Zelensky, magari inviando anche truppe. E l’allargamento del fronte dei combattimenti non sarebbe certo una buona notizia, per le conseguenze nefaste che potrebbe avere. 

Putin sembra infatti più che mai deciso ad impiegare ogni mezzo a sua disposizione pur di riuscire a strappare a Kiev una parte consistente e vitale del suo territorio. Mentre la controffensiva ucraina, preannunciata ormai da mesi, secondo Mosca è già iniziata ma con scarsi risultati sul fronte. Al di là della propaganda militare, ben attiva su entrambi I fronti, saranno le prossime settimane e mesi a dirci quanto potrà realmente fare l’esercito di Kiev nella sua  controffensiva volta a respingere le truppe di Mosca verso il confine. 

Il tempo, come abbiamo già avuto modo di dire, gioca comunque a svantaggio degli ucraini. Ieri Washington ha annunciato nuovi aiuti miliardari per Kiev, ma in Europa, così come negli Stati Uniti, se l’economia non tornerà a tirare, riducendo disoccupazione e sacche di povertà, sarà sempre più difficile per I vari Governi giustificare di fronte alle rispettive opinioni pubbliche un sostegno economico e milirare all’Ucraina a suon di miliardi. Soprattutto se dal campo di battaglia non giungessero notizie incoraggianti sull’esito della controffensiva ordinata dal presidente Volodymyr Zelensky. 

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