L'editoriale

Quei disagi ferroviari che paghiamo

Il frenetico impegno corale di Confederazione, Cantone e Comuni nell’aprire cantieri stradali è probabilmente l’unico vero collante all’interno della Città Ticino per ora più teorica che reale
Bruno Costantini
09.11.2022 06:00

Il frenetico impegno corale di Confederazione, Cantone e Comuni nell’aprire cantieri stradali è probabilmente l’unico vero collante all’interno della Città Ticino per ora più teorica che reale. È come se questi enti pubblici avessero la pozione magica di Willy il Coyote: una goccia sull’asfalto e puff, si materializza il buco istantaneo che contribuisce a ingolfare un sistema viario già ai limiti del collasso. Proprio per questo motivo è importante il miglioramento attuato nel nostro cantone nella rete dei trasporti pubblici, in particolare nei collegamenti tra i centri urbani grazie alla galleria ferroviaria di base del Monte Ceneri aperta due anni fa. Un’opera che ha permesso di realizzare la metropolitana ticinese quale asse portante per la costruzione della Città Ticino. I viaggiatori – ne avevamo già scritto – sono però sempre più confrontati a spiacevoli disservizi sia sulle linee regionali TiLo sia nei collegamenti a lunga percorrenza verso il Nord delle Alpi: ritardi e soppressione di convogli con scarsa informazione, treni sovraffollati, blackout che paralizzano la circolazione per ore. Sono situazioni vissute anche nel resto della Svizzera, in parte dovute al successo dell’offerta e a un sistema ferroviario al limite delle sue capacità (come sulla vecchia linea tra Lugano e Chiasso). A Berna vi sono già stati diversi interventi parlamentari, compreso quello dello scorso mese di giugno del centrista Fabio Regazzi che chiedeva spiegazioni sul peggioramento del servizio sulla linea del San Gottardo. Dal Consiglio federale è venuto il classico «menavia», come se le FFS non fossero di proprietà della Confederazione e quindi di tutti i cittadini-contribuenti svizzeri. Adesso, in Ticino, i Verdi hanno inoltrato un’interrogazione al Consiglio di Stato dello stesso tenore, con riferimento particolare alle linee TiLo. C’è da augurarsi che il Governo non si limiti a fare il postino di FFS e TiLo SA, cui il Cantone ha conferito un mandato di prestazioni per il traffico regionale con quindi l’obbligo di valutare la qualità del servizio offerto. Non può sorvolare su ciò che paga ma non funziona.