Ventisei Cantoni

Gli Ultras fanno paura

Spaventa la recrudescenza della violenza da parte degli hooligans, non solo negli stadi durante gli incontri di calcio ma ormai anche prima e dopo le partite
Moreno Bernasconi
22.08.2023 06:00

La recrudescenza della violenza da parte degli hooligans, non solo negli stadi durante gli incontri di calcio ma ormai anche prima e dopo le partite, fa paura in Svizzera. Anche alla polizia, che gli scalmanati prendono sempre più di mira direttamente. Uno studio pubblicato dall’Università di Berna lo scorso anno indica che quasi il 60% degli incontri di calcio che hannno avuto luogo dopo la pausa forzata del COVID sono stati teatro di derive violente da parte di ultras, sedicenti sostenitori delle squadre. Il fenomeno (di competenza dei Cantoni) appare ormai fuori controllo e la Conferenza dei direttori cantonali di polizia fatica a trovare e imporre contromisure incisive. Il «Concordato sulle misure contro la violenza in occasione di manifestazioni sportive del 2012» appare totalmente superato e nuove misure per contenere la crescente spirale di violenza, negli stadi e fuori (dove si assiste sempre più spesso ad episodi di vera e propria guerriglia urbana), incontrano fortissime resistenze presso le associazioni dei sostenitori delle squadre svizzere. A cominciare dall’introduzione di biglietti nominativi (che sono la norma per i grandi eventi musicali), che permettano di identificare gli autori di atti violenti. Gli incontri di qualificazione per la Conference league rendono il problema ancora più acuto nelle località svizzere che li ospitano, al punto da spingere le forze dell’ordine di alcune città a prendere misure d’eccezione. Alcuni giorni fa, la città di Lucerna ha deciso clamorosamente di chiudere per alcuni giorni tutti i posti di polizia per mettere a disposizione il maggior numero possibile di agenti in vista della partita fra il FC Lucerna e la squadra scozzese dell’Edimburgo. Una decisione che ha suscitato sconcerto malgrado le rassicurazioni delle autorità comunali («L’attività delle pattuglie si svolgerà normalmente e la sicurezza della popolazione continuerà ad essere garantita»). Perché a dettare la misura estrema sono stati, due settimane fa, gli scontri durati ben tre giorni degli hooligans svedesi della squadra dello Stoccolma con la polizia lucernese, manifestamente superata dagli eventi. La polizia teme (a ragione) che la furia degli hooligans scozzesi possa essere ancor peggiore di quella degli svedesi. E anche a causa dell’assenza per ferie di una parte degli agenti durante il periodo estivo, deve correre ai ripari. Ma quanto vale l’affermazione che «la sicurezza della popolazione continuerà ad essere garantita»? - si chiedono molti lucernesi-. Visto che già mancano agenti a causa delle vacanze, mancheranno ancor di più per la sicurezza della cittadinanza se una parte di coloro che sono rimasti in servizio verrà dirottata per contrastare la violenza delle bande di hooligans. E i posti di polizia continueranno ad essere chiusi durante le prossime partite della Conference league e magari anche durante le partite di campionato, viste le violenze scatenatesi durante la recente partita Lucerna-San Gallo che ha colpito nello stadio anche inermi famiglie? Il partito del Centro lucernese ha deciso di rompere gli indugi lanciando un’iniziativa popolare denominata «Contro la violenza dei fan» che chiede di introdurre subito i biglietti nominativi «per togliere finalmente i teppisti dall’anonimato». E che impone ai club l’obbligo di una precisa responsabilità per il comportamento dei propri sostenitori durante la trasferta di andata e ritorno. La raccolta delle firme in corso penderà come la spada di Damocle sull’incontro di dialogo, convocato nelle prossime settimane dalla consigliera di Stato Ylfete Fanaj, fra autorità, il FC Lucerna e l’associazione sostenitori del club, volto a calmare gli animi e le polemiche. Ma proprio qui sta il problema - denunciano i promotori dell’iniziativa -: la politica del dialogo ha fallito e la situazione, sfuggita di mano, esige misure incisive urgenti che obblighino i responsabili delle squadre ad agire in modo drastico nei confronti di quei sostenitori dei club che sostenitori non sono. Ma solo teppisti sempre più violenti.