La Posta di Carlo Silini

Perché non abolire i film con la gente che fuma?

Scrivete a [email protected] con menzione «per Carlo Silini»
Carlo Silini
11.05.2022 06:00

Il 13 febbraio 2022 la maggioranza del popolo svizzero e dei Cantoni ha accettato l’iniziativa popolare «Sì alla protezione dei fanciulli e degli adolescenti dalla pubblicità per il tabacco (Fanciulli e adolescenti senza pubblicità per il tabacco) » che chiedeva di vietare ogni forma di pubblicità per i prodotti del tabacco che raggiunge fanciulli e adolescenti. A questo punto, secondo me, tutti i film dove ci sono personaggi che fumano, inclusi certi cartoni animati dove si vedono personaggi con la sigaretta in bocca, dovrebbero essere vietati. E che dire dei film dove si vede come spacciano e vendono droga? Sparirebbero più del 90% dei film. Nella mia famiglia nessuno fuma. Più si proibisce e più un ragazzo o ragazza vuol provare la cosa proibita (se nessuno in famiglia insegna loro i danni del fumo e della droga). Il divieto porterà solo meno lavoro e incassi nel settore della pubblicità, dunque magari anche licenziamenti. Quanti di questi giovani guardano le pubblicità?
Brenda Moresi, Comano

Cara Brenda Moresi, la maggior parte dei votanti ritiene fondato il timore che un ragazzo o una ragazza, guardando una pubblicità, possa essere spinto a mettersi una sigaretta tra le labbra. Lei sostiene che, a questa stregua, si dovrebbe abolire perfino la visione di film con gente che tira voluttuose boccate di fumo. Come dire che se dovessimo censurare tutti i cattivi esempi che sfilano ogni giorno e ogni notte sotto i nostri occhi quando guardiamo i film o le serie tv (dove avvengono misfatti ben peggiori del fumo: la gente si scanna!) dovremmo probabilmente accontentarci di «Marcellino pane e vino» e di qualche cartone animato per bambini del preasilo. Non senza ottime ragioni, aggiunge che in realtà la tentazione di fumare non si stronca sottraendo ai minori immagini seducenti di fumatori (o, visto che si parla di pubblicità, di seducenti fumatori-trici), ma educandoli in famiglia ai rischi a cui si esporrebbero fumando. È difficile darle torto.

Provo, tuttavia, a fare l’avvocato del diavolo (e della maggior parte degli svizzeri che hanno votato il 13 febbraio scorso). Comincio col dire che al di là della buona educazione, la pubblicità è fatta apposta per creare abbinamenti piacevoli che esaltano la merce da vendere. Non è un caso se fino a qualche decennio fa la sigaretta era abbinata all’immagine della «femme fatale» sensuale ed elegante che fuma e oggi sui pacchetti delle sigarette vediamo polmoni incatramati e dirette profezie di morte. Rompere questo collegamento inconscio tra la bellezza o il successo e il tabacco è quindi un mezzo per evitare di trasmettere una percezione sfalsata e tutta positiva del fumo.

Togliere le pubblicità del fumo è un altro mezzo, meno terroristico, per raggiungere lo stesso scopo. Non sapremo mai quanti cancri e quante morti si sono evitate e si eviteranno con queste strategie, ma credo sia d’accordo che per quanto possano essere pochi, vale la pena di tentarle. Anche perché mica in tutte le famiglie si trasmettono messaggi chiari e scoraggianti sull’uso del fumo.