La posta di Carlo Silini

Un ginepraio di parole attorno alla Terra Santa

Scrivete a [email protected] con menzione «per Carlo Silini»
Carlo Silini
08.04.2022 06:00

Caro Carlo Silini, perché, quando si parla di vaccino anticovid, i media quando citano i successi nella ricerca sulla pandemia, chiamano Israele Israele, e il Vaticano nelle sue citazioni persiste a chiamarla Terra Santa?

Elio Bollag, Lugano

La risposta

Caro Elio Bollag, non so a quali esatte dichiarazioni vaticane si riferisca. Vedo, per esempio, che – proprio su questo argomento – sul portale ufficiale vaticano vaticannews.va , Israele viene chiamato col suo nome. Lo scorso 4 gennaio, per dire, ecco la notizia: «Vaccini. In Israele via libera alla quarta dose». Forse lei si riferisce a documenti spirituali o pastorali, come lettere apostoliche, omelie o messaggi vari indirizzati ai cattolici. Ma qui l’espressione ha un significato diverso, come vedremo. Bisogna dire che quando si parla di Israele e di ebrei non sempre è facile avere le idee in chiaro. Chi conosce la differenza tra «ebrei», «israeliani» e «israeliti» per esempio?

Facciamo un po’ d’ordine. «Israeliti»è il nome degli antichi Ebrei in quanto discendenti di Giacobbe o Israele e oggi viene spesso usato come sinonimo di «ebreo», con connotazione quasi esclusivamente religiosa. Gli «israeliani», invece, sono i cittadini o i nativi dello stato di Israele. Gli israeliani non compongono un’etnia unitaria, la maggior parte degli abitanti del Paese è composta da ebrei, poi c’è una forte minoranza musulmana, e delle minoranze assai più piccole di cristiani, drusi e un pulviscolo di altre realtà. Il problema è che in questa zona del pianeta etnie, popoli e religioni differenti si sovrappongono e spesso – sbagliando – i termini che li designano vengono usati come sinonimi. Non tutti gli israeliani sono ebrei e non tutti gli arabi sono musulmani.

La faccendaè facilmente spiegabile proprio attraverso il concetto di Terra Santa, che, come vedremo, può avere almeno tre accezioni diverse. Cominciamo col dire che effettivamente Terra Santa e Israele non coincidono. La Terra Santa, infatti, oggi è una regione suddivisa in due realtà, lo Stato di Israele e i territori amministrati dall’Autorità Palestinese (Palestina). Un territorio in cui coabitano in misura maggioritaria due nazionalità (gli israeliani e i palestinesi), due etnie (gli ebrei e gli arabi) e tre religioni (Ebraismo, Islam e Cristianesimo). Ora, in realtà, per gli ebrei la Terra Santa (Eretz Israel) coincide con la Terra Promessa, quella verso cui Dio ha guidato il suo popolo tramite il profeta Mosè, come si racconta nel libro biblico dell’Esodo. Per i cristiani, che hanno in comune con gli ebrei il cosiddetto Antico (o Primo) Testamento, la Terra Santa è anche il luogo in cui nacque, morì e risorse il fondatore della loro religione, Gesù Cristo. Anche per i musulmani Gerusalemme è Terra santa, perché proprio lì il Profeta Maometto giunse al termine di un miracoloso viaggio notturno dalla Mecca che lo fece ascendere al Cielo, visitando il Paradiso dopo aver sorvolato l’Inferno.