L'opinione

No a 2 miliardi per l'esercito

Una maggioranza del Consiglio Nazionale si è pronunciata in favore di un aumento di 2 miliardi del budget dell’esercito
Red. Online
17.05.2022 15:11

Una maggioranza del Consiglio Nazionale si è pronunciata in favore di un aumento di 2 miliardi del budget dell’esercito. Si tratta di una decisione presa sull’onda delle emozioni e sbagliata per due ragioni.

Primo, i sostenitori dell’aumento continuano a ripetere che il budget dell’esercito dagli anni ’90 a oggi è diminuito. Questa affermazione è tendenziosa, perché se è vero che si spende meno in percentuale del PIL, bisogna tener conto del fatto che il PIL dal 1990 a ora è quasi raddoppiato[1]. Dunque, in realtà, negli ultimi 30 anni il budget è leggermente aumentato. Infatti, secondo i dati dell’istituto di ricerca SIPRI[2], dal 1990 al 2021 le spese dell’esercito sono passate da circa 4,1 a 5,7 miliardi. Anche tenendo conto dell’inflazione, si tratta di una crescita.

L’altra ragione per la quale un aumento del budget è sbagliato è la seguente: se c’è una cosa per la quale l’esercito svizzero è famoso non è la sua mancanza di risorse, ma il loro pessimo impiego. Io non sono contrario all’esercito e credo nell’importanza di averne uno, ma non posso far finta di non sentire ciò che quasi tutti coloro che fanno il servizio militare raccontano. Io ho fatto scuola reclute e corsi di ripetizione nelle forze speciali ad Isone e ho avuto un’ottima esperienza. Non ci sono quasi mai stati tempi morti, ho imparato tantissimo e abbiamo lavorato sodo. Purtroppo, questa è l’eccezione, non la regola. Praticamente tutti coloro che prestano un servizio “normale” (al di fuori delle forze speciali) hanno vissuto un esercito completamente diverso. Espressioni comuni per descriverlo sono “pagliacciata”, “tutto un gioco” e “spreco di tempo e denaro”. Tutti raccontato le stesse storie, fatte di settimane durante le quali non si impara nulla di nuovo, inefficienze a non finire, quadri scarsamente qualificati e un clima per nulla professionale. Se ci aggiungiamo tutti i racconti di “ispezioni” preparate a tavolino e ispettori più interessati all’ordine del materiale che all’effettiva capacità delle truppe di compiere la loro missione, l’immagine risultante è assai triste.

Mi sembra che con alcune recenti riforme (per esempio l’aumento delle capacità cyber) l’esercito stia lentamente correggendo il tiro, ma di strada da fare ce n’è ancora tantissima. Prima di iniettarvi altri due miliardi (senza avere un’idea chiara sul come spenderli) dobbiamo essere sicuri che questi soldi siano necessari. Soprattutto, questo denaro sarebbe meglio impiegato in altri settori, dalla transizione energetica alla lotta ai disturbi mentali (in forte aumento soprattutto tra i più giovani) o alla cooperazione internazionale.

 

Leandro de Angelis

Presidente giovani verdi liberali Ticino

 

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