Ventisei Cantoni

UDC: è l'ora di una donna?

Il partito democentrista non spalanca le porte alle donne, anche se la politica di assunzioni di Ueli Maurer sembra dimostrare il contrario
Moreno Bernasconi
11.10.2022 06:00

L’UDC non spalanca le porte alle donne. Anche se la politica di assunzioni di Ueli Maurer sembra dimostrare il contrario. Durante il suo mandato, infatti, il consigliere federale democratico di centro ha assegnato posti chiave del suo dipartimento a delle donne. Ma se si guarda al numero di donne elette di questo partito, non si può certo dire che l’UDC adori le donne. Il suo gruppo parlamentare ha uno sparuto 22% di donne, la percentuale più bassa di tutti i partiti. Nel gruppo dei liberali le rappresentanti femminili sono il 29%; nel Centro sono il 29% al Nazionale e il 36% agli Stati; nel gruppo socialista esse sono in leggera maggioranza (53%). Mentre è un fatto altrettanto evidente che i Verdi svizzeri non adorino gli uomini: nel gruppo parlamentare di questo partito, i maschi sono soltanto uno striminzito 27% (quantité négligeable). Paradossalmente, per la successione di Maurer, il partito che ha la peggior statistica di donne in politica si è ritrovato ad avere una lista notevole di candidate con tutti i requisiti per poter ambire al Consiglio federale. Qualche anno fa, pareva che l’UDC potesse e volesse puntare solo su Magdalena Martullo Blocher, figlia del patriarca del partito e sua erede economica e politica. Ma mentre Magdalena faceva da spauracchio, altre giovani donne UDC stavano facendo una brillante carriera politica: la consigliera di Stato zurighese Natalie Rickli, la consigliera di Stato del Canton Sciaffusa Cornelia Stamm Hurter, la consigliera nazionale del Canton Obwaldo Monika Rüegger… e una certa Esther Friedli, consigliera nazionale del Canton San Gallo il cui spessore politico è notevole. Martullo Blocher (alla guida del grande Gruppo industriale Ems Chemie) ha lasciato campo libero dichiarando subito che non si candida. Una rinuncia che sembrava preludere ad un facile avvicendamento fra due zurighesi in Consiglio federale: via Ueli Maurer, dentro Natalie Rickli. A sorpresa, invece, la quarantacinquenne consigliera di Stato Rickli ha rinunciato, preferendo continuare la propria carriera politica cantonale. La sua rinuncia spiana la strada alla sangallese Esther Friedli, poco nota in Romandia e in Ticino ma considerata nella Svizzera tedesca interprete perfetta della nuova UDC blocheriana. Dalla sua, Esther Friedli ha un jolly che il suo cognome nasconde, il vincolo affettivo che la lega da vent’anni con uno dei più popolari leader politici dell’UDC: Toni Brunner, che aveva ereditato la presidenza dell’UDC proprio da Ueli Maurer e che l’ha lasciata nel 2016 ad Albert Rösti. In queste settimane c’è chi ha voluto vedere in Toni Brunner il perfetto successore di Maurer benché lui andasse ripetendo da anni che mai e poi mai si candiderà per il Consiglio federale. Et pour cause, come ha dichiarato in un’intervista un paio di anni fa, dopo l’elezione della sua compagna in Consiglio nazionale: «Esther ha ciò che non ho io; grandi capacità organizzative, precisione…». Insomma, per la coppia di fatto Brunner-Friedli, il candidato ad un compito di Governo è la Signora. Laureata in scienze politiche a Berna e in Danimarca, titolare di uno Studio di consulenza politica, responsabile dei programmi dell’UDC svizzera e vicepresidente della Commissione dell’economia del Consiglio nazionale, Esther Friedli dà una mano al compagno nell’azienda agricola e allevamento di mucche nonché nella gestione dell’Osteria Sonne, «Casa della Libertà» (sic), a Ebnat Kappel nel Toggenburgo. A quanto dichiarano, secondo una ripartizione equa dei compiti della coppia. Benché sia presto per sapere quali saranno i candidati al Consiglio federale che l’UDC presenterà all’Assemblea federale, il partito è pronto a proporre una donna sul ticket ufficiale. Ma le donne che siedono oggi in Parlamento la voteranno? Quelle di sinistra, dubito: non amano le donne di destra, soprattutto quando possono arrivare al potere. E se sul ticket ci sarà il nome di Esther Friedli non la voteranno certo, visto che ha dichiarato di opporsi alla politica gender: «Con gli asterischi non si fa un buon servizio alle donne nel campo della parità». L’UDC è pronta a proporre una donna per il Consiglio federale. Ma a sbarrarle la strada, nell’Assemblea federale, potrebbe essere una maggioranza di donne.