L'editoriale

Un Papa di rottura, un uomo come tutti

Jorge Bergoglio ci ha donato una grande dose di empatia e di umanità e ha parlato di sé, della Chiesa e del mondo con una disarmante, ma per nulla superficiale, semplicità di pensiero
Paride Pelli
13.03.2023 06:00

«Un Papa rimasto uomo»: questo è il titolo di una miniserie televisiva del 2006 dedicata a Giovanni Paolo II, ancora amatissimo come Karol Wojtyla. L’espressione calza a pennello anche per Francesco, il cui pontificato taglia proprio oggi il traguardo dei dieci anni. Un uomo, Jorge Bergoglio, che anche nell’intervista esclusiva realizzata nelle scorse settimane e trasmessa ieri sera dalla RSI – con anticipazione venerdì scorso sul nostro giornale – ci ha donato come sempre una grande dose di empatia e di umanità e ha parlato di sé, della Chiesa e del mondo con una disarmante, ma per nulla superficiale, semplicità di pensiero. E con una grande forza comunicativa, uno degli aspetti che più lo avvicinano a Wojtyla. Francesco è un uomo e un Papa, per così dire, delle grandi distanze. Arriva dall’altra parte del mondo, da quella Buenos Aires dove – lo racconta lui stesso nell’intervista – amava molto camminare, stare per strada, prendere la metro o il bus, in poche parole: stare tra la gente. Una caratteristica che non ha certo perso con l’arrivo a Roma: ancor oggi Francesco dà l’impressione di essere estraneo alle burocrazie e alle complicazioni diplomatiche della Curia. Sappiamo che non è così: le cronache vaticane ci riferiscono che egli segue anche le incombenze prosaiche che derivano dal suo ruolo e che ogni giorno prende decisioni (anche) manageriali. Non potrebbe essere diversamente.

Ma la novità di Bergoglio è che ha portato con passione fin dentro la Curia il suo essere cittadino del sud del mondo, di cui ha conosciuto per decenni i quartieri più degradati, ricavandone una capacità di parlare ai poveri - ma potremmo dire a tutti - per molti aspetti inedita. Fin dal suo primo saluto ben poco protocollare – quel “Fratelli e sorelle buonasera” pronunciato il 13 marzo 2013 – Francesco è entrato nel cuore di molti fedeli per una strada immediata, senza troppi giri di parole, peculiarità che lo contraddistingue ancora oggi. Un Papa, anche per questo, che potremmo qualificare come di rottura.

Già la scelta del nome, Francesco, con il richiamo istantaneo alla dimensione della povertà, e il suo primo viaggio da pontefice – in quella Lampedusa ancor oggi alla ribalta delle cronache per i continui sbarchi di migranti e tutte le tragedie correlate – ci confermano che difficilmente vedremo, dopo di lui, un altro Papa con una predisposizione così congenita e autentica per quelli che lui chiama «gli scartati». Parole, ma anche fatti. Anche per la guerra in Ucraina Francesco non ha perso un attimo: la mattina del 25 febbraio 2022, un giorno dopo lo scoppio del conflitto, con una visita improvvisa, il Papa era personalmente all’Ambasciata di Russia presso la Santa Sede a proporsi come mediatore per la pace. «Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato» disse quel giorno stesso. E ancora poche ore fa, Francesco ha ribadito, con quella sua generosa ostinazione, la propria disponibilità: «Sono disposto ad andare a Kiev. Voglio andare a Kiev. Ma a condizione di andare a Mosca. Vado in entrambi i posti o in nessuno dei due». Ce ne fossero, vogliamo aggiungere nel nostro piccolo, di mediatori e di politici così.

Già, la politica. Alla parte più tradizionalista della Chiesa non convince questa attitudine così «mondana» e “diretta” di Francesco. Di fatto, è un Papa poco amante dei dogmi, e qualche parola di troppo può essere sfuggita anche a lui. Nel mondo cattolico le divisioni non mancano, soprattutto su alcuni temi sollevati da Bergoglio e di fatto dirompenti, che rischiano di cambiare radicalmente, dopo venti secoli, il volto della Chiesa.

Ma è proprio questo che ci fa dire che un Papa come lui difficilmente lo rivedremo a San Pietro. Un Papa che in un solo decennio ha rimesso in dialogo – talvolta contraddittorio, è vero, ma sempre forte e intenso – Chiesa e mondo.