L'opinione

Un «sì» per la giustizia che risolve un problema

In caso di bocciatura popolare il problema logistico delle autorità giudiziarie rimarrà irrisolto e vi è da credere che le discussioni si trascinerebbero ancora per molto
Christian Vitta
29.05.2024 06:00

Il tema logistico della giustizia ha da sempre fatto discutere. Basti pensare che per la pianificazione ed edificazione completa dell’attuale Palazzo di giustizia sono stati necessari ben 41 anni, dal 1936 al 1977, con una procedura lunga e articolata.

Per una nuova e consona sede del settore della giustizia la storia si ripete. È dall’inizio degli anni duemila che se ne discute e nel 2007 il Parlamento invitò il Consiglio di Stato a pianificare una ristrutturazione complessiva del Palazzo di giustizia. Nel 2008, il Consiglio di Stato sottopose quindi al Gran Consiglio la richiesta di un credito di progettazione per il risanamento edile e dell’impiantistica dello stabile. A seguito di modifiche legislative che hanno comportato dei mutamenti dell’assetto delle autorità giudiziarie, a partire dal 2012 diventò evidente come gli spazi presso l’attuale Palazzo di giustizia non fossero più sufficienti e idonei per le necessità logistiche del potere giudiziario. Il Parlamento, nel 2015, approvò quindi l’indirizzo per un secondo Palazzo di giustizia a Lugano, necessario per disporre di maggiori e più adeguati spazi per le autorità.

Per rispondere a queste esigenze, sono state valutate e vagliate diverse ipotesi e alternative. Lo stabile ex Banca del Gottardo, il cui acquisto è ora sottoposto a voto popolare, è la soluzione che risponde in maniera soddisfacente alle necessità di spazi della Giustizia. Un’operazione che consentirà di inserire in stabili di proprietà del Cantone autorità giudiziarie, uffici e servizi cantonali oggi in affitto, rispondendo così concretamente anche all’esigenza di ridurre gli stabili in affitto privilegiando gli spazi in proprietà. Il prezzo di acquisto dell’edificio è supportato da perizie esterne indipendenti e rappresenta un investimento di lungo termine per lo Stato. Un investimento che rientra dunque nelle priorità dello Stato, che, è utile ricordare, ogni quadriennio investe circa 1,4 miliardi di franchi nei vari settori (dalle scuole alle strade ad altre tipologie d’investimento).

In caso di bocciatura popolare il problema logistico delle autorità giudiziarie rimarrà irrisolto e vi è da credere che le discussioni si trascinerebbero ancora per molto con la conseguenza di un’ulteriore perdita di tempo per porre rimedio a un problema concreto d’insufficienza di spazio e alla situazione indecorosa in cui si trova attualmente il Palazzo di giustizia.

Un sì popolare permette dunque di risolvere il tema logistico della giustizia ticinese evitando di trascinare nel tempo un problema reale che richiede una risposta concreta e attuabile a breve termine.

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