Rassegne

Musica nuova

Al via la 46. edizione di Ceresio Estate con concerti in luoghi suggestivi del Luganese
Alessandra Aitini
17.06.2022 06:00

Sabato 18 giugno alle ore 20.30, nel Cortile del Centro Scolastico di Montagnola, con lo spettacolo Musica, Maestro! prenderà il via la 46. edizione della rassegna musicale Ceresio Estate, immancabile appuntamento della stagione estiva luganese. In attesa della serata inaugurale e degli appuntamenti successivi ci addentriamo dietro le quinte di questa manifestazione con Pietro Viviani, responsabile della programmazione.

Ceresio Estate torna con «I lieti tasti»: quali sono l’origine e il significato di questo titolo?

«Il titolo si riferisce alla gioia di tornare ad ascoltare musica dal vivo senza restrizioni e al fatto che uno dei fili conduttori di questa edizione è la presenza ricorrente di strumenti a tastiera: non soltanto del pianoforte, che per motivi logistici mettiamo in programma abbastanza raramente, ma anche di strumenti più inusuali, quali il claviciterio e il bercandeon. Vi è tuttavia anche un secondo filo conduttore: quest’anno proporremo infatti diversa musica nuova. L’intento è quello di sfatare una convinzione ancora radicata nel pubblico che va ai concerti di musica classica, e cioè che la musica contemporanea sia una specie di “penitenza” che bisogna sobbarcarsi, per poi venire ripagati dalla “vera, grande musica”, vale a dire i capolavori del repertorio classico e romantico (a cui attingono prevalentemente i programmi delle stagioni concertistiche). In realtà il panorama musicale contemporaneo è molto ampio: ce n’è per tutti i gusti, basta essere un po’ curiosi...»

Quattordici concerti, da giugno a settembre, in alcuni dei luoghi più suggestivi del Ceresio: può consigliare degli «itinerari» di ascolto?

«Ceresio Estate è un’iniziativa dell’Ente turistico del Luganese, che da sempre ci sostiene, per questo siamo molto legati al nostro territorio e ci teniamo a valorizzarlo. Un “classico” è la piacevole passeggiata lungo il sentiero di Gandria, che alcuni nostri affezionati spettatori intraprendono ogni anno per assistere al concerto: quest’anno a Gandria, il 10 luglio, avremo il piacere di presentare un recital di Vittorio Ghielmi, uno dei maestri riconosciuti della viola da gamba. Il 28 agosto, inoltre, nella chiesa di S. Maria del Sasso a Morcote il prezioso organo suonato da Francesco Di Lernia accompagnerà lo straordinario solista del corno delle alpi Carlo Torlontano».

Prima ancora di essere il responsabile della programmazione di Ceresio Estate, lei è musicista e compositore. Ci sono delle affinità tra il comporre un brano musicale e il «comporre» una stagione concertistica?

«Beh, in entrambi i casi si lavora a un progetto: la composizione consiste nello scegliere e organizzare i suoni che poi costituiranno il brano musicale, mentre per allestire una stagione concertistica come Ceresio Estate si scelgono dei luoghi, delle date e soprattutto dei programmi da concerto insieme ai musicisti invitati. Mi sembra che i parallelismi finiscano qui. La composizione è uno sport individuale, come un’ascensione “in solitaria”, mentre il lavoro per un festival musicale implica un gioco di squadra con i colleghi e le colleghe del comitato, oltre che frequenti scambi con le persone di riferimento nei comuni, nelle parrocchie e, naturalmente, con i musicisti; per forza di cose prevalgono gli aspetti organizzativi, mentre al contrario la composizione è un fatto puramente creativo e artistico».

Ceresio Estate giunge quest’anno alla sua 46. edizione: come è cambiato il festival negli ultimi anni e come affronta ora il ritorno alla normalità post-pandemia?

«La rassegna ha in sostanza mantenuto nel tempo la propria formula iniziale: concerti gratuiti, ottimi musicisti locali e internazionali, siano essi giovani o già affermati. A questo si aggiunge una programmazione eclettica: siamo un festival generalista, non ci occupiamo esclusivamente di musica antica o di repertorio classico, ma ogni stagione proponiamo programmi che spaziano dal barocco al contemporaneo. Direi che gli ingredienti sono rimasti gli stessi, anche se di volta in volta cambiano le dosi. Quest’anno eravamo, come tutti, sollevati e lieti di uscire da un periodo difficile e faticoso, ma ecco che ad alcune centinaia di chilometri da noi ci sono guerra e distruzione. Ci si sente impotenti e ci si chiede che cosa possano fare i musicisti, se non portare un po’ di bellezza nella vita delle persone. Vogliamo credere nel potere lenitivo della musica e in esergo al nostro programma generale abbiamo messo questa citazione del grande violoncellista Pau Casals: “La musica scaccia l’odio da coloro che sono senza amore. Dà pace a coloro che sono in fermento, consola coloro che piangono.”».

Una stagione concertistica significa grande musica, grandi artisti, un repertorio in continua evoluzione tutto da scoprire. Da un punto di vista umano, che cos’è Ceresio Estate per coloro che lo frequentano, assiduamente o saltuariamente?

«Abbiamo un discreto numero di “aficionados” che da anni ci seguono con affetto e attenzione e che rivediamo a quasi tutti i concerti; a questi si aggiungono i turisti e gli spettatori occasionali. Mi ricordo, per esempio, di una coppia di inglesi che l’anno scorso si sono ingegnati per arrivare con i mezzi pubblici e poi a piedi fino alla Chiesa di S.Giorgio a Origlio per assistere al concerto del Pacific Quartet Vienna; oppure di quel gruppo di ragazzi cinesi che un pomeriggio di qualche anno fa si è trovato per caso a visitare la Chiesa di S. Maria del Sasso proprio mentre si svolgevano le nostre prove, e poi sono rimasti ad ascoltare il concerto, meravigliati che si tenesse in una chiesa e che fosse gratuito. Tutti, mi sembra, apprezzano l’atmosfera informale dei nostri concerti e la qualità delle proposte. Cerchiamo anche, con le risorse limitate di un piccolo festival, di trattare bene i nostri musicisti, che spesso sono contenti di tornare».

Il programma è consultabile al sito www.ceresioestate.ch.