Sicurezza

Bimbi e amici pelosetti a bordo: come viaggiare sicuri

Ogni anno 4 mila bambini sono vittime di un incidente in auto: ecco i consigli pratici degli esperti di TCS, UPI e protezioni animali.
È bene informarsi sulle leggi in vigore per il trasporto di animali da compagnia.
Bruno Pellandini
21.04.2022 10:00

Che fare con l’automobile quando la famiglia si allarga, con l’arrivo di uno o più figli e/o di un amico pelosetto (cane o gatto che sia)? La o le risposte sono piuttosto articolate e non sono così scontate come si potrebbe pensare di primo acchito. Ne abbiamo parlato con due specialisti, Francesco Gallera, del TCS, esperto per la sicurezza dei seggiolini, ed Emanuele Besomi, presidente della Società protezione animali di Bellinzona. L’arrivo di un bebè, lo sanno tutti i genitori, ti cambia, non di poco, la vita. In meglio, certamente. Ma assieme alle gioie della maternità e della paternità ci sono parecchie questioni pratiche da affrontare. L’auto e l’uso di seggiolini adeguati è uno di questi se si considera che ogni anno in Svizzera 4 mila bambini sono vittime di un incidente in auto, mentre si calcola che un bambino su due non è assicurato correttamente nel veicolo. Non è tutto: uno su quattro non è neppure allacciato. Senza seggiolino, sottolineano gli esperti, il bambino corre un rischio tre volte superiore di ferirsi gravemente, o peggio, in caso di incidente automobilistico. È quindi un argomento da non sottovalutare. Ma niente panico! UPI (Ufficio prevenzione infortuni) e Touring Club Svizzero hanno tutte le soluzioni, pronte e collaudate.

Dall'attesa fino a 12 anni
Già durante il periodo della gravidanza, afferma Gallera, non bisognerebbe far passare la cintura di sicurezza all’altezza dell’addome: ci sono appositi adattatori. Ovviamente le precauzioni iniziano da quando si comincia a trasportare il neonato: i più piccoli dovrebbero essere sistemati nel guscio per bebè il più a lungo possibile. Quest’ultimo andrebbe sempre posizionato nel senso contrario a quello di marcia e, preferibilmente, sul sedile posteriore. Se il guscio viene fissato sul sedile anteriore, occorre assolutamente disattivare l’airbag frontale. Nei seggiolini omologati in base alla nuova norma ECE-R129 i bimbi devono viaggiare rivolti all’indietro fino ai 15 mesi. Si dovrà optare per un seggiolino di formato più grande soltanto quando la testa del bambino supera il bordo del guscio. I bambini fino a 4 anni circa possono essere trasportati in un seggiolino, generalmente sistemato nella direzione di marcia e munito di un proprio accorgimento di cintura a cinque punti d’attacco. È importante che il seggiolino sia saldamente ancorato al veicolo. Se ciò avviene con gli ancoraggi Isofix, la vettura deve figurare sulla lista dei tipi dei seggiolini. Un cambiamento nella categoria superiore si giustifica soltanto quando la testa del bambino sporge dal seggiolino. Per i bambini più grandi, per una sicurezza ottimale e maggiore comfort, si utilizza preferibilmente un seggiolino con schienale. I semplici rialzi, precisa Gallera, sono ammessi, ma non offrono una protezione adeguata in caso di urto laterale. È importante che la cintura sia tesa e appoggiata correttamente sul corpo del bambino. Questi posti possono essere occupati da bambini fino a 12 anni o di statura inferiore ai 150 cm (fa stato il limite raggiunto per primo). In merito, il peso ha un ruolo secondario. Anche per i ragazzini i posti più sicuri sono quelli posteriori.

La scelta del veicolo
Ma quale auto si adatta meglio ai bambini? Il TCS ha la risposta pronta: regolarmente vengono testate le varie vetture familiari (sul sito web del TCS si trovano classifiche dettagliate i cui risultati vanno da inadeguato a ottimo). Dalle graduatorie e dai test svettano soprattutto le vetture francesi (che non si smentiscono quasi mai per il loro comfort generale), mentre alcuni veicoli di lusso con sedili in pelle non ne escono «a testa alta». Anzi. In generale, afferma Francesco Gallera, al momento della nascita, è importante valutare bene se il seggiolino scelto si adatta al veicolo: in alcune vetture mancano i cosiddetti attacchi Isofix e questo può rappresentare un ostacolo. È fondamentale, precisa il nostro interlocutore, non solo aver il seggiolino idoneo ma saperlo installare. Sul mercato ci sono anche i sensori anti-abbandono (obbligatori in Italia ma non ancora in Svizzera) che avvisano nel caso in cui si esce dall’auto «dimenticando» il bimbo all’interno, casi anche drammatici di cui le cronache riferiscono regolarmente. Il noleggio dei seggiolini (offerto anche dal TCS) è consigliato soprattutto per i nonni che spesso e volentieri si occupano dei nipotini e li devono anche trasportare: le richieste sono numerose, aggiunge Gallera.

Sullo scuolabus
Ci sono regole ben precise anche per il trasporto scolastico: sia autovetture che scuolabus possono trasportare al massimo il numero di persone previsto nei posti a sedere come indicato sulla licenza di circolazione. Chi guida è responsabile che i bambini di età inferiore ai 12 anni o alti meno di 150 cm (art. 3a cpv. 1 e 4 Ordinanza sulle norme della circolazione stradale, ONC) siano assicurati correttamente. Sono previste sanzioni per che non rispetta questo obbligo (multe disciplinari). In caso di incidente le multe possono essere superiori ai 60 franchi. Inoltre non è da escludere una rivalsa da parte dell’assicurazione.

E all'estero?
Per i nostri bimbi desideriamo sempre la migliore sicurezza possibile. Per questo sia in Svizzera, come abbiamo visto, sia all’estero vigono regole chiare per il trasporto dei bambini in auto. Queste norme si differenziano di Paese in Paese per piccoli ma importanti punti: ad esempio, a volte si definisce il tipo di sicurezza e il seggiolino da utilizzare in base all’altezza dei bambini. In altri Paesi giocano un ruolo fondamentale l’età o il peso. Anche la possibilità o meno per i bambini di sedersi davanti è una norma definita in modi diversi nelle altre nazioni. Sul sito web del tcs sono specificate le varie norme in vigore negli altri Paesi.

Anche in taxi...
Anche se non capiterà spesso di prendere un taxi con i bambini, anche in questo ambito le regole vanno rispettate: infatti, come sottolineano gli esperti del TCS i tassisti devono garantire che i bambini al di sotto dei dodici anni siano adeguatamente assicurati. L’autista è quindi responsabile di assicurare che i passeggeri indossino le cinture di sicurezza fornite durante il viaggio. Inoltre i conducenti devono preoccuparsi che i bambini di età inferiore a dodici anni o di oltre 150 cm di altezza siano fissati correttamente con l’apposito seggiolino. Può quindi essere utile informarsi in anticipo presso la compagnia di taxi se la categoria di seggiolini per bambini desiderata è disponibile. Anche se sembra scontato, si sconsiglia quindi di salire su taxi sprovvisti di seggiolini per bambini o equipaggiati con sistemi adatti.

Cani e gatti
La gabbietta per i cani o il trasportino per i gatti sono indispensabili, e anche richiesti dalla legge, per chi trasporta gli animali domestici in auto: Emanuele Besomi, presidente della Società protezione animali di Bellinzona, è categorico, soprattutto perché lui e i suoi colleghi sono regolarmente chiamati a intervenire in casi in cui sono coinvolti anche gli amici pelosetti. In generale, osserva Besomi, quando si intraprende un viaggio con un animale (ad eccezione ovviamente dei piccoli tragitti quotidiani) è importante pianificare pause regolari: i cani vanno fatti uscire dalle gabbiette, sempre al guinzaglio, per una camminata. E i gatti? «Sconsiglio vivamente di farli uscire dal trasportino: il micio è estremamente sensibile ai rumori, si spaventa facilmente e può fuggire. In ogni caso non dovrebbero mai essere liberi nell’abitacolo: in caso di incidente, oltre a diventare pericolosi per gli occupanti, scappano o, per lo spavento, possono anche avere reazioni aggressive, creando pericolo per soccorritori e gli altri utenti della strada. In caso di collisione a 50 km/h, un cane di 19 kg può sviluppare una forza superiore ai 1.000 kg e diventare un proiettile mortale per i passeggeri seduti nell’abitacolo. Nel caso di viaggi all’estero è inoltre essenziale verificare i documenti richiesti per evitare spiacevoli sorprese (animali messi in quarantena o, nel peggiore dei casi, anche soppressi d’ufficio)», dice Besomi.

Nei test vincono i box in metallo
Molti tipi di sistemi di ritenuta per i cani promettono la necessaria sicurezza. Il TCS ha testato 19 di questi prodotti specifici: sei imbracature, due gabbie a griglia, due box rigidi di plastica e due di stoffa pieghevoli e sette box metallici. È importante trasportare il cane in auto in modo sicuro e trovare il box che sia il più adatto possibile: i risultati dei test sono inequivocabile: solo i box in metallo garantiscono la necessaria sicurezza per gli amici a quattro zampe e le persone a bordo. Sono fortemente sconsigliate le cosiddette imbracature di sicurezza. Dunque: «safety first», prima di tutto la sicurezza. La regola base applicata da anni nel settore del trasporto aereo vale, o dovrebbe valere, anche per molti altri ambiti, in particolare per tutti gli utenti della strada, grandi e piccini.

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