Reportage

Come e perché cresce il settore dei servizi «money transfer»

Ampiamente diffuse sul territorio, le agenzie di trasferimento di denaro possono destare preoccupazione – Scopriamo perché
Giorgio Carrion
24.03.2022 06:00

Trasferire denaro all’estero è diventato molto semplice. I «money transfer», anche detti ‘money transmitting’, sono agenzie di un circuito finanziario alternativo a quello bancario, che consentono a chiunque di inviare o ricevere denaro in qualsiasi parte del mondo. Il tutto in modo semplice, veloce e soprattutto sicuro. Osservano, però, leggi severe e precise. Attualmente in Svizzera operano 83 agenzie del settore: 13 sono state autorizzate dalla FINMA e 70 sono affiliate a un organismo di autodisciplina, OAD. Circa 25 di queste agenzie collaborano con personale ausiliario (i cosiddetti agenti). In base alla Legge sul riciclaggio di denaro (LRD) l’autorizzazione viene rilasciata soltanto se l’intermediario finanziario è iscritto come ditta commerciale nel registro di commercio. Anche nei regolamenti dell’OAD sono contenute disposizioni analoghe. Le forme giuridiche delle agenzie che offrono questi servizi sono varie: si va dall’impresa individuale alla società anonima.

Spuntate un po’ ovunque nei maggiori centri urbani, le agenzie di trasferimento di denaro hanno destato sin dall’inizio qualche preoccupazione. Dalle autorità di perseguimento penale di numerosi Cantoni e dalla stessa Confederazione viene segnalato che è in atto un preoccupante e crescente aumento dell’utilizzo da parte della criminalità. Attraverso i money transfer il denaro conseguito da attività illecite viene versato su conti esteri. Per non destare sospetti, i malintenzionati riciclavano, per esempio, somme in banconote di piccolo taglio nelle banche, un pò alla volta. Successivamente, le somme venivano inviate all’estero attraverso i money transfer. I riscontri oggettivi sull’uso di questo canale per trasferire denaro «sporco» (come provento di reato, di riciclaggio o addirittura come finanziamento al terrorismo internazionale) emergono ormai da tempo in numerose inchieste soprattutto in materia di traffico di droga, di tratta di esseri umani e di riciclaggio di denaro. «Si nota che nella maggior parte dei casi, tali agenzie, sono operative in locali di vendita al dettaglio di alimentari o di altra mercanzia e con il medesimo personale, generalmente commesse, poco formato e con nessuna formazione specifica, né in ambito finanziario né in materia di norme antiriciclaggio», si legge in un rapporto della Confederazione di alcuni anni fa. Nel 2006 anche PostFinance si è trovata coinvolta in un grosso caso di riciclaggio nel Canton Soletta.

Tutta l'attività di un cambista è soggetta alla LRD. Fino a una determinata soglia egli non deve compiere alcuna operazione particolare

«Tutta l’attività di un cambista è soggetta alla LRD. Fino ad una determinata soglia egli non deve compiere alcuna operazione particolare», spiega Luca Confalonieri, che con Massimo Tognola, entrambi titolari di studi di finanza e controlling, hanno tenuto un corso pratico-teorico per cambisti e money transmitter. La soglia di valore per tutti i cambisti oltre la quale è richiesta una loro azione è di 5mila franchi (compresi), quando occorre procedere ad identificare la controparte e l’avente economicamente diritto e/o il detentore del controllo. «Per controparte si intende la persona che fisicamente si presenta allo sportello, mentre per avente diritto (AED) e/o detentore del controllo è l’effettivo proprietario del denaro che viene presentato per l’operazione di cambio».

«Il trasferimento di denaro o di valori è un’attività di intermediazione finanziaria. A differenza di altri intermediari finanziari, i money transmitter non intrattengono relazioni d’affari durature con i loro clienti, per questo motivo sussiste un rischio elevato che tramite la loro attività venga riciclato denaro o finanziato il terrorismo», rispose tre anni fa il Consiglio Federale ad una interrogazione del consigliere nazionale Marco Romano. Quanto costa trasferire denaro all’estero? Prendendo, ad esempio, il listino di PostFinance, un bonifico elettronico costa 6.- franchi, elevati a 9.- se l’ordine è scritto o permanente; un versamento con la PostFinance Card presso un ufficio postale 12.- franchi, mentre 20.- franchi se il versamento è in contanti, fino alla soglia massima di 4.999.- franchi al giorno.

La crescente domanda di traffico di denaro contante verso l’estero è un fenomeno scaturito dall’immigrazione e dal frontalierato. La maggiore disponibilità di canali finanziari e bancari specializzati ha facilitato notevolmente questo servizio. Anche in Ticino, le agenzie che offrono servizi di money transmitting sono presenti in modo omogeneo su tutto il territorio cantonale, concentrate nei centri maggiori. Illustrazione ha posto alcune domande a Filippo Cova, responsabile del servizio per un sito specializzato basato a Chiasso. Anzitutto abbiamo chiesto se la proliferazione di sportelli per il trasferimento di denaro all’estero è un fenomeno relativamente recente e come nasce questo fenomeno e in che direzione sta andando. «Il trasferimento di denaro all’estero» risponde « è intrinseco nell’economia Svizzera, data l’esistenza del lavoro transfrontaliero. Il fenomeno si è spostato dal biglietto di banca ai canali digitali, bonifici bancari in primis. Tale mutazione nasce dall’esigenza dei clienti di maggiore praticità e dalla possibilità, per gli imprenditori, di incontrare questa domanda sfruttando la tecnologia esistente, abbattendo i costi».

Secondo dati ufficiali della Confederazione, sarebbero 83 le agenzie autorizzate in Svizzera per questo commercio, da ditte individuali a grosse società multinazionali. Ma è possibile che si tratti di una liberalizzazione eccessiva ai fini del controllo del traffico di valuta? «No, ritengo che una maggiore concorrenza sia benefica;» risponde « a parità di condizioni, nel lungo periodo, il mercato premia i migliori. Tutto ciò detto al netto di elevate barriere all’ingresso». D’altronde il rischio del riciclaggio di denaro illecito è ben noto. Ed è lecito quindi chiedersi oggi se si sta facendo il possibile per ridurre questo rischio, in Svizzera in particolare. «Sì, la Confederazione ha adottato misure sempre più stringenti ed in linea con le richieste dei partner internazionali in tema di lotta al riciclaggio di denaro. È importante, però, che il regolatore non sovraccarichi di compiti di sorveglianza le società commerciali. Tutte le procedure atte a ridurre il rischio di riciclaggio dovrebbero sempre essere formulate con attenzione al fatto che gli operatori di mercato devono poter lavorare e perseguire lo scopo sociale». E dunque, in conclusione che consiglio si può dare ad un cittadino, semmai straniero, che con regolarità intende trasferire all’estero somme di denaro? «Verificare sempre che gli intermediari finanziari presi in considerazione dispongano delle licenze necessarie. Ciò implica maggiore burocrazia ma anche più sicurezza. Valutare, inoltre, ciascuna offerta commerciale in funzione delle proprie esigenze peculiari».

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