Ambiente

«Anche Locarno è più inquinata di New Delhi, a volte»

Le statistiche di una società svizzera fanno discutere in Italia: il fondatore, alla Domenica, prende posizione
Uno screenshot dal sito IQAir
Davide Illarietti
25.02.2024 11:00

Il sito dell’azienda svizzera che ha fatto infuriare il sindaco di Milano si presenta come una mappa di numeri e colori. Il capoluogo lombardo nella giornata di oggi (domenica 25 febbraio) è colorato di arancione - livelli di polveri fini «moderati» - e il Ticino è verde come l’erba. Ma nei giorni scorsi le tinte erano da allarme rosso. Giovedì attorno a mezzogiorno Locarno, per fare un esempio, era indicata come più inquinata di Nuova Delhi, poco meno di Calcutta.

Possibile? I livelli di polveri fini a febbraio hanno toccato il picco annuale a sud delle Alpi: nella Pianura Padana si sono registrati livelli record di inquinamento, con epicentro Milano. Il sindaco Giuseppe Sala si è ritrovato sotto pressione e ha puntato il dito contro una società svizzera, poco nota ai più, accusata di diffondere dati «allarmanti».

La qualità dell'aria a Locarno e una mappa di Svizzera e nord Italia, su IQAir
La qualità dell'aria a Locarno e una mappa di Svizzera e nord Italia, su IQAir

Si chiama IQAir AG, ha sede nel canton San Gallo. È dal suo sito internet che provengono le statistiche «incriminate». Dietro alle cifre, che i critici ritengono esagerate - Milano figurava come la città più inquinata al mondo, ad esempio, domenica scorsa - ci sarebbe l’intento di vendere dei depuratori d’aria a uso domestico, che l’azienda produce e rivende proprio tramite il suo sito.

Da Milano a San Gallo

Alle prime potrebbe sembrare il portale web di MeteoSvizzera o della Confederazione: bandiera rossocrociata, sfondo bianco, una mappa interattiva. Ma le pubblicità di depuratori e misuratori di smog, che fanno capolino tra i dati sull’aria, chiariscono subito che non si tratta di una società senza scopo di lucro. Dietro al marketing e alla messe di dati impressionante - mappe, classifiche, elenchi - c'è una piccola azienda in carne e ossa, con sede a Steinach (SG) da registro di commercio.

Un capannone con il lago di Costanza alle spalle. Al telefono risponde un messaggio registrato, poi una donna gentile invita a mandare una mail. In attesa della risposta alcuni chiarimenti andrebbero cercati, però, anche a sud delle Alpi: davvero in Ticino la qualità dell'aria può essere peggiore che nelle soffocanti metropoli di Cina e India?

I valori di polveri fini pubblicati da IQAir durante il picco di giovedì
I valori di polveri fini pubblicati da IQAir durante il picco di giovedì

«Vanno fatte alcune precisazioni» sottolinea Ivan Maffioli, responsabile dell’Osservatorio dell’aria della Svizzera italiana (Oasi) del Cantone. È lui a coordinare la rete di cabine per il rilevamento dello smog sparse tra Airolo e Chiasso. I dati sulle concentrazioni di agenti inquinanti nell’aria, misurate giorno per giorno, provengono da qui: siti come quello di IQAir (ma ce ne sono anche altri) li raccolgono e aggregano. «Si tratta dei nostri dati, riportati correttamente» conferma Maffioli. «Ma tutto dipende da come vengono interpretati»

Il problema non è tanto di numeri, quanto di metodo. A differenza dei canali ufficiali del Cantone (Oasi.ti.ch) i siti commerciali possono non mettere in evidenza la media giornaliera delle polveri fini, ma il dato «secco» in tempo reale. Ecco dunque che a mezzogiorno di giovedì scorso, per tornare all'esempio, Airolo si tinge di rosso (102 AQI US) e risulta più inquinata di Lugano (97) e poco meno di Chiasso (119). Bioggio e Locarno (137) hanno il record cantonale e sono ai livelli di Rho nel Milanese (137) poco lontani da Calcutta o Nairobi (152).

«L’aria migliora da anni»

Questo non significa che gli abitanti di Airolo o Locarno debbano chiudersi in casa, o fuggire verso arie più salubri. «I dati in dettaglio hanno un peso relativo, che non va esagerato» sottolinea Maffioli. «Andrebbero guardati in modo ponderato. Nelle stime ufficiali, ad esempio, si tiene conto della media giornaliera da mezzanotte e mezzanotte, altrimenti il dato sull’inquinamento può essere sfalsato dai momenti di picco all’interno della giornata». Allargando ancora di più la prospettiva, i rapporti dell’Oasi sulla qualità dell’aria in Ticino certificano che quest’ultima è migliorata nettamente nel corso degli ultimi vent’anni. La città con maggiori problemi è Chiasso - non Locarno o Airolo - ma nel 2022 le giornate in cui si è superata la soglia limite di PM 10 (50 µg/ m3) nella città di confine sono state 22, un sesto rispetto ai primi anni Duemila. «Le auto più tecnologiche e le nuove tecnologie di riscaldamento e isolazione hanno contribuito a migliorare molto le cose, assieme alle politiche delle amministrazioni locali» conclude Maffioli.

Un margine di miglioramento c’è sempre, per carità, al netto degli allarmismi. Detto ciò, difficilmente questi convinceranno i locarnesi a preferire l’aria di Calcutta. Anche perché nel frattempo è venuto a piovere: sulla mappa della società sangallese la zona di Locarno è passata dalla categoria rossa, «non salutare per soggetti particolarmente sensibili», a verdissima. O come traduce semplicemente la legenda: «buona».

Frank Hammes.
Frank Hammes.

Frank Hammes infine si collega con una webcam da Steinach (SG), dove ha sede la sua azienda. L’imprenditore non si è espresso finora sulle polemiche italiane, ma ha le idee molto chiare.

Ha letto la stampa d’oltre confine?
«Ho letto e le polemiche non mi sorprendono. È normale che i governi locali reagiscano con imbarazzo in questi casi».

La accusano di fare allarmismo su dati poco rilevanti.
«Nella Pianura Padana c'è un problema serio. Noi pubblichiamo dati in tempo reale, perché vogliamo aiutare la gente a prendere decisioni quotidiane: quando fare jogging, o portare i figli al parco. Ma anche i dati annuali dicono che Milano sfora di cinque volte i limiti raccomandati dall’OMS».

E Nuova Delhi?
«Venti volte. Ma questo non toglie che in singoli giorni, specie di inverno, alcune città europee possano superare i livelli di polveri fini di Pechino o Nuova Delhi. È un fatto innegabile».

Anche Locarno?
«Può essere, non sarebbe così strano».

Non c'è niente di male nel vendere purificatori

Locarno è un luogo di villeggiatura, scelto da molti svizzeri proprio per il clima. Devono preoccuparsi?
«Devono farsi delle domande. Tutti produciamo inquinamento. A me piacciono i bei camini a legna di Locarno: ma nei mesi in cui vengono usati la qualità dell'aria in città è peggiore».

I dati del Cantone dicono che negli ultimi 20 anni l'aria in Ticino è molto migliorata.
«È vero. C'è un miglioramento tendenziale. Negli anni si è fatto molto - più in Svizzera che in Italia - per migliorare le cose, ma non basta e dobbiamo chiederci cosa si può fare ancora».

Comprare uno dei vostri purificatori?
«Non c’è niente di male nel vendere purificatori».

Non vi convengono le notizie allarmanti?
«Noi non diamo notizie allarmanti, rendiamo disponibili dei dati. Se poi la gente si arrabbia, meglio: il dibattito aiuterà a migliorare le cose».

Le vendite sono aumentate di recente?
«A Milano sono stati comprati più purificatori, non solo nostri, perché è aumentata la consapevolezza, e le persone consapevoli e intelligenti non vogliono aspettare gli esiti delle politiche pubbliche, per proteggersi dallo smog. Penso sia una cosa buona».