Il commento

Ci risiamo, stangata si preannunciava e stangata è

Davvero c'era ancora qualcuno che non si aspettava un aumento dei premi di cassa malati?
02.10.2022 07:00

Ci risiamo. Stangata si preannunciava e stangata è. C’era ancora qualcuno che non se l’aspettava? In un sistema che spinge a spendere e spandere, in cui ognuno fa i propri interessi - i medici vivono un costante conflitto di interessi, più dispensano cure più guadagnano; i pazienti pretendono la vita eterna - difficile non prevederlo. Sarebbe come credere ancora alla Befana. Eppure, ogni anno si ripetono le solite lamentele, invettive, accuse e contro accuse che sinceramente sanno tanto di burla. I premi riflettono i costi in continua ascesa, non si scappa. Bastano poche cifre per riassumere il perverso trend. Nel 2000 le prestazioni per assicurato ammontavano a 2’131 franchi, nel 2010 a 3’123, nel 2021 a 4’192. Siamo il Paese europeo più esoso. L’anno prossimo la spesa sanitaria supererà i 93 miliardi di franchi. E l’invecchiamento della popolazione - giustificazione tanto abusata in Ticino - regge solo in parte. C’è un aumento del volume di prestazioni, oltre al caro farmaci, pure i generici.

Che vogliamo fare? Continuare a ripetere le solite nenie che, sinceramente, oltre ad aver stancato, sono un insulto all’intelligenza di chiunque? Proporre cerotti che qualcosa di buono producono ma non vanno alla radice del problema? Le strade sono due: o prendiamo tutti coscienza che così non si può andare avanti o rischiamo di andare a sbattere e perdere ciò che di buono la nostra sanità offre. Anche se spesso l’eccellenza di cui ci riempiamo la bocca è in parte priva di fondamento (vedi a pagina 9). Prendere coscienza significa per gli assicurati (ovviamente in buona salute) non esagerare con visite, esami, terapie o cure evitabili. Per chi distribuisce sanità, fare il giusto, non approfittare di un ruolo che spinge i pazienti a fidarsi e affidarsi a loro con fiducia. Lo si ripete da tempo:si dispensano troppe prestazioni inutili o la cui efficacia è controversa ma che provocano costi quantificabili in parecchi miliardi di franchi senza alcun valore aggiunto per il paziente. Senza dire che non tutti gli esami sono privi di rischi: le radiografie, è solo un esempio, comportano l’esposizione a radiazioni ionizzanti, qualcosa cui non è ragionevole sottoporre l’organismo se non c’è un motivo davvero valido.

E infine le riserve. La si smetta di ripetere la solita fastidiosa solfa. Va bene, imponiamo alle casse malati di restituirne una parte agli assicurati. Il premio per un anno diminuirà di qualche franco - per poi inevitabilmente risalire l’anno dopo - ma non risolverà mai il vero problema: l’abuso di sanità. A causa, anche, dell’enorme offerta che spinge tutti a consumare sempre di più. Un abuso di cui siamo tutti responsabili. Nessuno escluso. E basta rimpallarsi le responsabilità. Anzi no... Qualcuno più responsabile di altri ci sarebbe. Si è tornati a parlarne recentemente, come si fosse scoperta l’acqua calda: i lobbisti della sanità, coloro che siedono sui banchi del parlamento per NON fare gli interessi dei cittadini. Ecco, loro sì dovrebbero farsi un serio esame di coscienza. Perché la politica è la capacità di esercitare un ruolo pubblico senza approfittarne personalmente o avvantaggiando interessi di vario genere. Perché il politico vero è quello che fa e ricerca il bene di tutti, non il proprio. Ma son parole al vento. Scommettiamo? Tra un anno esatto saremo ancora qui a ripetere i soliti bla bla bla. Perché niente sarà cambiato. Per colpa di tutti noi.