L'iniziativa

I parchi di Roger Federer

Il tennista svizzero finanzia 100 aree giochi: «Ticinesi, candidatevi»
Andrea Stern
Andrea Stern
19.06.2022 11:00

Una settimana fa a Emmen, nella periferia di Lucerna, si è palesato a sorpresa persino lui, King Roger in persona, per l’inaugurazione di uno dei primi 31 parchi giochi concepiti e finanziati dalla Roger Federer Foundation. 18 parchi giochi nella Svizzera tedesca, 13 in Romandia, zero nella parte italofona.

«Non abbiamo ricevuto candidature dal Ticino», confessa a La Domenica Janine Händel, CEO della Roger Federer Foundation. «Ci auguriamo però di riceverne nell’ambito della seconda fase, che si svolgerà durante i prossimi tre anni».

Non è ancora troppo tardi per tentare di farsi offrire un parco giochi dal tennista più amato al mondo. Perché l’obiettivo della sua fondazione è quello di realizzare entro il 2025 un totale di 100 parchi giochi in tutta la Svizzera. Ne mancano quindi ancora 69.

«Il progetto si rivolge alle scuole situate in ambienti socio-economici svantaggiati e in comuni finanziariamente deboli» spiega la CEO della fondazione. «In questa prima fase oltre 9.000 bambini hanno potuto beneficiare di nuove aree di svago e di apprendimento basate su un approccio di vicinanza alla natura».

Contributo di 44.000 franchi

L’idea è quella di prendere delle aree già esistenti e di riprogettarle insieme agli allievi, ai docenti e a quattro organizzazioni con esperienza e competenza in materia , Radix, Naturama Aargau, Silviva e la ZHAW, l’università di scienze applicate di Zurigo. Il finanziamento proviene invece integralmente dalla Roger Federer Foundation, che per ogni parco mette a disposizione fino a 44.000 franchi.

«Spesso i parchi giochi sono concepiti secondo la prospettiva degli adulti», osserva Händel. «Noi invece abbiamo costituito in ognuna delle 31 scuole un gruppo di lavoro che comprendesse tutte le parti coinvolte, in particolare coloro che saranno i beneficiari dei parchi giochi, i bambini».

Roger, l’esperto

A fornire il proprio contributo nella concezione delle nuove aree è stato anche lo stesso Roger Federer, che a furia di girare il mondo con i suoi quattro bambini è diventato un vero e proprio esperto di parchi giochi.

«Il parco giochi deve permettere al bambino di muoversi, esplorare, creare, fare esperienze con tutti i sensi», riprende la CEO della fondazione. «Non deve essere una realtà statica, bensì uno spazio che il bambino possa rimodellare continuamente in base alle sue esigenze del momento».

In base al concetto della fondazione di Federer, il parco giochi deve essere anche un luogo di incontro, che favorisca la socializzazione, ma che garantisca anche delle nicchie in cui il bambino possa ritirarsi. Inoltre, non da ultimo, il parco giochi deve anche consentire agli insegnanti di poter spostare le lezioni all’aperto.

Imparare al parco

«L’apprendimento all’aperto ha numerosi effetti positivi sulle competenze personali e sociali degli allievi», aggiunge la CEO della Roger Federer Foundation. «Migliora la creatività, la coordinazione, la forma fisica, la cognizione, la psiche dei bambini e favorisce l’affiatamento con i docenti».

Non bisogna infine dimenticare l’aspetto ludico, il semplice divertimento. Davanti ai genitori di Emmen che gli chiedevano consigli per i propri figli, Roger Federer ha ricordato l’importanza che i bambini sviluppino le proprie capacità motorie senza sovraccaricarsi di aspettative. «Se un bambino di sei anni deve allenarsi tre volte a settimana a giocare a tennis - ha detto -, c’è il rischio che un giorno si stanchi e non ne voglia più sapere».

Non è il caso di Federer, che a Emmen ha ribadito di voler tornar in campo a settembre, per la Laver Cup a Londra.