Il commento

Il panama di Kim e i sandali di Kors

Ciascuno insegue la sua Dolce Vita – Dalla Russia alle Cinque Terre, una rassegna degli ultimi sette giorni
Tommy Cappellini
Tommy Cappellini
17.09.2023 06:00

Cogliere le cause

Libro in lettura: Montesquieu, Considerazioni sulle cause della grandezza dei Romani e della loro decadenza. Da cui si evince che: «Le occasioni che producono i grandi cambiamenti sono diverse, le cause sempre le medesime».

Fascino d’oltrecortina

Qualcuno ha il numero del sarto di Kim? Perché è indubbio che il caro leader nordcoreano, che non è uno Sean Connery, sia sempre più seducente. Ovvio, si dirà, c’è la Guerra Fredda parte II e il Nemico esercita un suo fascino persino sugli animi stanchi da questo lato della Cortina, e poi è un uomo forte, manovra missili balistici, si sposta su un treno carico di vini francesi e aragoste (velocità massima 60 km/h, è pure green) quando noi siamo qui a trattenere il fiato per le casse malati, siede vis-à-vis con Putin in un cosmodromo (il Papa non c’è ancora riuscito) e soprattutto è sempre sorridente (l’Occidente, invece, ha un perenne mugugno da peristalsi etica). Ma il vero punto di seduzione è definito dai suoi abiti: perfetti, minimalisti, Armani incrociato con Muji. Un paio di settimane fa Kim Jong-un si è presentato al varo del suo nuovo «sottomarino d’attacco nucleare tattico» (per gli USA, una sagoma di plastica) con un completo fra il panna e un indefinibile beige sabbia-del-deserto-del-Piccolo-Principe, cravatta madreperla e panama a tesa larga perfettamente modellato, con fascia di seta ricamata in rilievo. Nei suoi 164 cm x 140 kg (così ipotizza l’intelligence occidentale), Kim era raggiante, persino snello. Mentre da noi l’estate esalava gli ultimi respiri tra umidità, zanzare che non fanno più zzzzz (avete notato?) e grida di eco-apocalittici, laggiù sul diafano Mare Orientale pareva d’essere alle prime fresche brezze di una stagione intensamente azzurra. Kim cercava di fare la faccia seria, ma dentro, rideva.

Anche non tornare

Lui 36 anni, dirigente di un comune in provincia di Fermo, nelle Marche. Lei 35, maestra d’asilo. Si mettono in congedo. Due figli, di due e sei anni. L’intera famiglia partirà a breve per un anno sabbatico, Messico, Costa Rica, Sud America, poi si vedrà, «siamo aperti a tutto, anche a non tornare». L’idea è «vivere fino in fondo» e un po’ spensierati. Una way of life che ha preso quota dopo gli anni pandemici. Giornali e social ne hanno parlato a iosa, furenti thread si sono scatenati tra opposte fazioni (cercate su X). Nutrita la schiera dei criticoni.

Les affaires

A Bonassola, vicino alle Cinque Terre, il sindaco ha stabilito che di piedi nudi non se ne può più, pure quelli delle belle ragazze, non siamo mica a Saint Tropez o a Capri ai tempi della Dolce Vita, quindi ha proibito a tutti di camminare scalzi fuori dalla spiaggia. I villeggianti hanno protestato. Il sindaco ora è in difficoltà (le seconde case in paese sono 1.600, il doppio dei residenti). È stato poco accorto. Oggi ci vuole marketing. Nelle stesse ore lo stilista Michael Kors presentava la sua nuova collezione in riva alle onde a Brooklyn, all’insegna del motto «barefoot glamour», il glamour dei piedi nudi, evocando Jackie Kennedy e Jane Birkin. A osservarle bene, le modelle non erano a piedi nudi, indossavano tutte meravigliosi e impercettibili sandali rasoterra, griffati Kors, ovvio. «Barefoot glamour» sì, ma les affaires sont les affaires.

In famiglia

Le colpe dei padri ricadono sui figli, ma viviamo in tempi interessanti: ora «risalgono» pure dai figli verso i padri (pare che Joe Biden sia sulla via di dover rispondere di certe prodezze del 53.enne Hunter, cacciatore di guai in Ucraina e Cina). Tuttavia c’è pure il caso in cui i «meriti» paterni discendono verso i figli come un placido fiume: la prole di Silvio Berlusconi ha firmato lunedì scorso la piena accettazione della complessa eredità paterna. Nessuno di loro ha chiesto il beneficio di inventario.

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