Economia

La febbre del cambio

Il record del franco affolla gli sportelli
Andrea Stern
Andrea Stern
28.08.2022 10:01

In settimana il franco ha toccato un nuovo record storico sull’euro. Ma negli uffici cambio nessuno si è scomposto più di tanto. Ormai i record della valuta elvetica sono entrati a far parte della normalità. «Stiamo lavorando molto bene, ma abbiamo lavorato ancora meglio a fine giugno, appena dopo che l’euro è sceso sotto il franco - spiega Maura Parini dell’omonimo ufficio cambio in Piazza Cioccaro a Lugano -. Per alcuni giorni abbiamo avuto un eccezionale afflusso di clienti che volevano acquistare euro. Non solo per andare in vacanza o per fare la spesa in Italia, ma anche per metterli da parte in ottica futura, tentando di approfittare del cambio favorevole».

Un investimento dall’esito incerto. «Forse qualcuno si starà pentendo, visto che l’euro è ulteriormente sceso - dice Ferruccio Marcacci Rossi, gestore dell’ufficio cambio «Da Monica» a Brissago -. Comunque è vero, molti di coloro che avevano soldi da cambiare l’hanno fatto tra fine giugno e inizio luglio, appena dopo il crollo della moneta europea. Ora c’è ancora parecchio movimento, ma è perlopiù la solita clientela, ticinesi che vanno a fare compere in Italia e frontalieri che rientrano dal lavoro».

I grandi beneficiari

Frontalieri che sono tra i grandi beneficiari dell’evoluzione dei mercati valutari. Negli ultimi due mesi il loro stipendio è lievitato dell’8% circa, pur senza alcuna modifica in busta paga. «Adesso portano a casa più soldi – osserva il cambista di Brissago -, ma bisogna vedere finché dura. Se le loro ditte dovessero chiudere a causa del franco forte, non porterebbero a casa più niente».

Per la verità finora l’euro non ha steso l’economia elvetica . Quando venne introdotto, nel 2002, valeva 1,48 franchi. Cinque anni dopo arrivò a toccare quota 1,67 franchi. Oggi ne vale meno di uno. Eppure la Svizzera continua ad esportare e anche l’economia ticinese regge più che egregiamente. Negli ultimi vent’anni sono aumentati i posti di lavoro e soprattutto i frontalieri, che in Ticino sono passati da 32mila a quasi 76mila.

Pensionati e studenti che piangono

A fare le spese del crollo dell’euro sono altre categorie di persone. «Chi per un motivo o per l’altro è costretto ad acquistare franchi, oggi piange moltissimo - dice il titolare di un ufficio cambio di Lugano -. Noi vediamo per esempio anziani che percepiscono una piccola pensione dall’estero. Oppure persone che hanno un coniuge che lavora in un altro paese europeo. Oppure ancora gli studenti dell’USI e della SUPSI che quando arrivano dall’estero devono giocoforza acquistare franchi. Tutte persone che patiscono gli effetti del cambio».

Nessuno acquista più franchi

Direttamente sul confine, invece, l’acquisto di franchi è diventato una rarità. «Noi vendiamo praticamente solo euro - spiega Daniele Martini, titolare di un negozio con cambio valuta su Corso San Gottardo a Chiasso -. Gli unici casi in cui vendiamo franchi sono quando qualcuno prende una multa in Svizzera e gli tocca pagarla. Oppure capita che arrivi qualcuno che purtroppo viene pagato in euro ma ha comunque bisogno di qualche franco. Tutto qui. La stragrande maggioranza dei clienti è composta da frontalieri che cambiano lo stipendio o ticinesi che vanno a fare acquisti in Italia».

Un mercato col vento in poppa

I clienti non mancano, a giudicare dal gran numero di uffici, negozi, chioschi, stazioni di benzina, compro oro , banche, alberghi, siti internet, eccetera, che offrono il servizio di cambio valute. «Siamo un miliardo - dice con un pizzico di esagerazione Francesco Ardemagni, titolare di alcuni uffici cambio nel Mendrisiotto -, poi a fare la differenza sono il servizio e ovviamente il prezzo».

Ad ogni modo l’attività non manca. «Noi lavoriamo soprattutto con i frontalieri - spiega Ardemagni -, i quali magari una volta tenevano una parte dello stipendio in franchi, mentre oggi tendono a cambiare tutto e a volte persino a trasferire in Italia i loro conti risparmio. Ci sono anche svizzeri che in questo periodo fanno scorte di euro per l’inverno e c’è chi fa speculazione, ritenendo che il cambio attuale possa essere interessante».

Chi lo sa? Potrebbe anche essere vero il contrario. «Sono pochi ma ci sono anche coloro che in questo periodo vendono euro per acquistare franchi - afferma Ardemagni -. Hanno paura che l’euro possa perdere ulteriormente valore. Allora convertono i loro risparmi in franchi, sperando di metterli al sicuro».