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L'europeo del tennistavolo

È tra le 12 discipline presenti ai Campionati Europei di Monaco 2022 che si concludono oggi - Ogni pallina non è mai la stessa
Marco Ortelli
21.08.2022 07:00

Tra le 12 discipline presenti ai Campionati Europei di Monaco 2022 che si concludono oggi, domenica 21 agosto, vi è anche il tennistavolo - onomatopeicamente detto ping pong -, una pratica sportiva che nella Svizzera italiana vede operare sei società, con il Lugano vice campione svizzero nella stagione scorsa di LNA a fungere da piramide del movimento. Di questa squadra ha fatto parte anche Philip Merz, 28 anni, originario del Canton Zugo, per 10 anni nazionale svizzero, con il quale ci siamo intrattenuti per parlare sia degli Europei di Monaco di tennistavolo sia della sua carriera di pongista, tra la Svizzera interna, l’Austria e il Ticino.

Di Europa e professionismo

Philip Merz, ha seguito gli Europei di tennistavolo che oggi assegnano l’oro nel singolo maschile e femminile? «Molto da vicino, le partite che ritengo più interessanti le ho guardate in livestream, la sera invece sono andato a cercare tutti i risultati di giornata». Favoriti in campo maschile? «All’inizio, tra i miei favoriti avevo messo i tedeschi Timo Boll, Dimitri Ovtcharov e Qiu Dang, unitamente agli svedesi Truls Möregardh, Kristian Karlsson e Mattias Falck. Il mio favorito per la medaglia d’oro è però lo sloveno Darko Jorgic (vedi box a lato)». Per la Svizzera erano presenti Rachel Moret, Barish Moullet e Loïc Stoll, e lei? «Ho giocato in nazionale per 10 anni, e dal 2012 al 2017 sono stato professionista alla WSA (Werner Schlager Academy) di Vienna. Oggi sono semi e mi divido tra il tennistavolo e l’ufficio». Come mai questa scelta? «Ci sono diversi motivi. Da un lato, a causa di un infortunio al ginocchio, dall’altro per la scarsa retribuzione. Il tennistavolo è uno sport marginale che riceve pochissima attenzione dai media».

Ci racconti della sua esperienza professionistica. «Mi allenavo tre volte al giorno, due sessioni di due ore e mezza erano dedicate al gioco, mentre il terzo allenamento era dedicato alla preparazione fisica e atletica, in palestra e all’aperto. Il piano era adattato alle partite e ai tornei, in modo da giungere al giorno «x» nella forma migliore possibile». A proposito di pianificazione, Philip Merz ci racconta delle difficoltà e di come negli anni egli abbia dovuto pianificare le stagioni praticamente da solo. Dagli allenamenti ai tornei, alle dalle sedute con i fisioterapisti alle cure mediche. Poter lavorare presso una società di management di Zugo e arrotondare lo stipendio con lezioni private o corsi per bambini grazie al suo diploma A di allenatore gli ha alleggerito i pensieri.

Il 28enne Philip Merz rimane un giocatore di livello appassionato dalla disciplina sin dai tempi delle scuole elementari, quando ha fatto l’incontro «fatale» con il tennistavolo. «Sin dall’inizio sono stato affascinato dalla velocità e dalla varietà di questo sport. Nel ping pong nessuna palla è la stessa e in una frazione di secondo devi reagire e pensare come rispondere all’avversario». Che tipo di giocatore si ritiene? «Mi descriverei come un allrounder e attaccante. Se c’è l’occasione di aprire il gioco o di attaccare ne approfitto. Non ho però problemi ad assumere il ruolo passivo e bloccare certe palle con sicurezza sul tavolo».

Ciao Ticino

Veniamo alla sua presenza in Ticino. Come è arrivato a giocare nella Società Tennistavolo Lugano? «Il mondo del ping pong e davvero piccolo. Ci conosciamo tutti molto bene. È stata l’amicizia con Csaba Molnar (attivo nella prima squadra del Lugano, ndr) a favorire i contatti. Trovato l’accordo con la società, nel 2019 mi sono trasferito in Ticino a giocare». Sfiorando, questa primavera a maggio, il titolo di campione svizzero, andato in terra ginevrina grazie alla squadra dello ZZ-Lancy, vincitrice del campionato per il secondo anno consecutivo. Ma a che livello - pensando anche ai campionati Europei di Monaco - si situa il campionato svizzero di LNA? «Quello che posso dire è che aumenta di anno in anno, anche grazie al fatto che in quasi tutte le squadre della massima categoria militano due top player stranieri. Questo ovviamente contribuisce ad innalzare livello e spettacolo». Ci congediamo da un Philip Merz grato ma rammaricato di lasciare il Ticino e Lugano da vice campione svizzero. La prossima stagione tornerà a giocare nel TTC Rapid Luzern, suo club d’origine, che milita in LNB.

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