Società

L'informazione è donna

A Melide radio, televisione e web coordinati da tre caporedattrici: questione di genere? No, merito
Giorgia Cimma Sommaruga
10.07.2022 07:00

Tre donne, tre media differenti ma una sola passione: il giornalismo. Dal primo luglio Lara Sargenti è la nuova caporedattrice di Ticinonews.ch, il «marchio» che contraddistingue l’informazione che viaggia sui tre media del «polo» di Melide del Gruppo Corriere del Ticino. La sua nomina chiude un cerchio: radio, tv e web vantano adesso una donna con una funzione operativa a capo della redazione. Perché ad affiancare Lara Sargenti ci sono le ormai «veterane» Caroline Roth a Teleticino e Laura Zucchetti a Radio3i.

Tre su tre, dunque. Un caso, questo di Melide, davvero raro a livello nazionale. Basta pensare che secondo i risultati del rapporto annuale (ultimi dati relativi al 2020) del Global Media Monitoring Project (GMMP), il più ampio studio internazionale sulla rappresentazione di genere nel mondo dell’informazione, per quanto riguarda la Svizzera «le donne fungono molto più spesso da presentatrici che da reporter», perché in quest’ultima funzione «gli uomini vengono impiegati quasi il doppio, e questo vale per la radio (63%) come pure per la TV (65%)».

Le impressioni

«Sono molto contenta – confessa Lara Sargenti a La Domenica -, questa per me è una grande opportunità, oltre che un attestato di stima». Sargenti è entrata a far parte del team di giornalisti di Melide nove anni fa. «Immaginavo che prima o poi sarebbe successo, ma non pensavo proprio ora. Ci ho riflettuto un attimo, ma poi ho subito accettato l’incarico». Lavorare tra donne, collaborare, confrontarsi, fare squadra, è sicuramente possibile. Anche Caroline Roth, che prima di diventare caporedattrice di Teleticino ha svolto una lunga «gavetta» insiste sul lavoro d’équipe: «La nostra è una emittente relativamente piccola, ancora prima delle sinergie tra televisione, web e radio, tra noi donne eravamo molto legate. Poi, sulla nomina di Lara non avevo dubbi».

«Sono contenta – racconta Laura Zucchetti, caporedattrice di Radio3i - perché la nostra redazione è in un «open space», non ci sono barriere, siamo un gruppo unito e collaboriamo molto. Ultimamente sia con Lara che con Caroline abbiamo veramente creato un grande feeling».

Genere? Penso sia più importante ragionare in termini meritocratici
Laura Zucchetti

Una scelta meritocratica

E alla domanda: una donna caporedattrice porta un valore aggiunto - in termini, ad esempio, di sensibilità nel cogliere certe sfumature e certe dinamiche fisiologiche in un luogo di lavoro - all’interno della redazione? Le giornaliste sono tutte e tre perfettamente d’accordo: «Non è una questione di genere. Ogni persona porta una sua sensibilità, il suo bagaglio culturale, professionale e personale, la sua storia all’interno della redazione», sostengono. «Inoltre – aggiunge Laura Zucchetti -, penso che sia più importante ragionare in termini meritocratici».

Non esistono disparità di genere

A Melide, come spiega il direttore di Teleticino e Radio 3i Sacha Dalcol, «lavorano moltissime donne, anzi, devo dire che tra redazioni, produzione, riprese e script siamo alla pari. E la leadership femminile esiste».

Ormai «sempre più donne ricoprono posizioni dirigenziali con responsabilità – osserva Lara Sargenti -, penso sia un fatto molto bello, significativo e sempre più visibile in tante realtà lavorative. Questo è importante per le generazioni future perché, almeno nel nostro caso, prima di noi non c’erano state tante donne a ricoprire il ruolo di caporedattrici».

E tuttavia se un’azienda deve prestare attenzione alle tematiche femminili «allora - osserva Caroline Roth - vuol dire che qualcosa non va. Io sono arrivata a Melide nel 2004 e questo problema non l’ho mai avvertito. Qui sono cresciuta e non ho mai percepito disparità».

Io, da quando sono arrivata nel 2004, ho preso due congedi maternità completi. Al mio rientro in redazione ho poi potuto ridurre la mia percentuale lavorativa
Caroline Roth

Fasi della vita differenti

È anche vero che «una donna, una professionista prima o poi potrebbe anche legittimamente decidere di avere figli. Ed è altrettanto vero che oggi gli uomini si occupano maggiormente dei bambini, tuttavia esiste una questione di fondo. Un uomo non si troverà mai davanti a quel bivio della vita dove deve decidere se avere dei figli o fare carriera. E neanche a fare i conti con quell’orologio biologico che ad un certo punto della vita di una donna inizia a far sentire il ticchettio delle lancette». Caroline, da mamma e professionista, sa bene di cosa parla. «Io, da quando sono arrivata nel 2004, ho preso due congedi maternità completi. Al mio rientro in redazione ho poi potuto ridurre la mia percentuale lavorativa al 60 per cento. E, dopo due anni, aumentarla all’80 per cento. Eppure oggi sono caporedattrice». È importante coniugare lavoro e essere madre, dovrebbe essere normale. «Questa - aggiunge Caroline - per me è una grandissima soddisfazione, perché non ho dovuto scegliere tra la carriera di giornalista e il ruolo di madre. Anche solo il fatto di poter rientrare al lavoro e avere la flessibilità, potere ridurre l’orario di impiego significa molto per una neo-mamma. E su questo aspetto penso che tante donne possano capirmi».