Politica

Non chiamateli privilegi

Regali, benefit, sconti e incentivi: come funziona in Gran Consiglio?
© CdT/Gabriele Putzu
Davide Illarietti
26.02.2023 14:00

Giovanna Viscardi fruga nel portafoglio e, dopo un po’, la trova. Una carta rovinata anche se mai usata, giura. «Non ero sicura di averla ancora, ecco dov’era». Il regalo di Gastroticino è uno dei pochi ricevuti dai granconsiglieri ticinesi nella legislatura che volge al termine, e la deputata uscente - dopo una carriera di 16 anni in Parlamento, ha annunciato il ritiro dalla politica - non sa cosa farsene. «Ho sempre avuto remore ad usarla. Non volevo fare la figura di quella che chiede uno sconto».

Pochi regali

In realtà il regalo, risalente al Natale scorso, funziona piuttosto come un buono pasto: un omaggio (30 franchi) dell’associazione dei ristoratori al Gran Consiglio in tempi di crisi, per avvicinare la politica al settore. Ne sono state recapitate 90 ai domicili dei deputati, e altre dieci sono arrivate alla deputazione ticinese a Berna. «Abbiamo pensato di fare qualcosa di più utile ai ristoratori rispetto alla solita panettonata» spiega il direttore di Gastroticino Gabriele Beltrami. «Non sappiamo però quanti ne abbiano approfittato. I buoni non sono tracciabili. Diversi deputati però ci hanno ringraziato e si sono detti soddisfatti».

Un pensiero tanto più apprezzato in quanto «in Parlamento ne riceviamo ben pochi» sottolinea Viscardi. La mancanza di benefit non è stato un disincentivo per la deputata uscente - «e non deve esserlo per i nuovi candidati, la politica si fa per altruismo» sentenzia - ma resta un dato di fatto. I parlamentari vallesani ad esempio beneficiano di skipass gratuiti o fortemente scontati nei comprensori sciistici del cantone: una pratica che, è emerso, è diffusa anche in alcune zone dei Grigioni. Nelle scorse settimane da Sion a Coira non sono mancate le polemiche, con accuse di «accettazione indebita di vantaggi» sui giornali.

Tempo di spending-review

In Ticino niente di tutto ciò. Nella legislatura che volge al termine l’unico «pensierino» inviato ai parlamentari dalle piste da sci è stato un buono per una giornaliera a Campo Blenio nel 2019. «Un regalo sporadico, non è nostra abitudine e non abbiamo ripetuto l’iniziativa» assicura il direttore Denis Vanbianchi. «Non vedo davvero cosa ci sia di male». A ben vedere non è nemmeno propriamente un unicum: ogni anno, nel mese di febbraio, i comprensori sciistici ospitano a turno la gara di sci del Gran Consiglio. Una giornata sulla neve, pranzo incluso, offerta a tutti i deputati interessati. La prossima sarà quest’inverno sempre a Campo Blenio. «Ma in passato l’abbiamo organizzata anche ad Airolo e Bosco Gurin» assicura il deputato bleniese Alex Gianella (PLR) che si occupa di raccogliere le adesioni. «Per i comprensori è una pubblicità, e offrono il montepremi che in genere sono formaggi e salumi del posto. Il pranzo lo paghiamo di tasca nostra». Per il resto - skipass, bevande - la fattura viene inviata direttamente dai comprensori a Palazzo delle Orsoline.

Rischio dopo le minori entrate

E non è escluso che, quest’anno, sarà l’ultima. La spending review avviata dal Consiglio di Stato per far fronte alle minori entrate cantonali tocca infatti anche i Servizi del Gran Consiglio: entro fine mese dovranno essere individuati dei «contenimenti di spese in attività non prioritarie» e la sciata di gruppo potrebbe rientrare nei tagli. Per quanto riguarda i regali privati, invece, l’ufficio diretto da Tiziano Veronelli si limita a fornire ai «benefattori» gli indirizzi mail dei deputati: per regolamento i Servizi non possono infatti fare da tramite e recapitare alcunché agli eletti. Solo in un caso, nella legislatura 2019-23, sono stati depositati sui banchi legislativi dei vasetti contenenti del rosmarino, un omaggio in occasione della giornata dei familiari curanti (30 settembre). «Ma si è trattato di un’iniziativa del DSS» spiega Veronelli. «Non lo facciamo certo per iniziative private».

Nessun Qatargate

Gli omaggi provenienti dall’esterno sono comunque rari, e non più ghiotti del rosmarino cantonale. Soprattutto libri: inviati dagli editori ed esposti all’ingresso dell’aula. «Ma ne arrivano pochi» lamenta Raoul Ghisletta (PS), altro uscente di lungo corso. «Ho ricevuto più libri omaggio come consigliere comunale a Lugano. E tre bottiglie di vino rosso ogni anno, dal vigneto cantonale di Mezzana». Regali collettivi si badi bene. Quelli individuali «magari ci saranno pure ma chi li riceve non va certo a dirlo in giro» ironizza Ghisletta. «Credo però che i deputati cantonali avendo una rappresentanza più ampia e dispersiva siano meno a contatto con interessi particolari e locali. Salvo magari qualche eccezione. Io di sicuro, in 24 anni in Gran Consiglio non ne ho mai ricevuti».

In questo articolo: