Il caso

Occhio alla setta

Tra complotti e paure nel 2021 impennata di segnalazioni in Svizzera
Giorgia Cimma Sommaruga
10.07.2022 07:00

Prima la pandemia, ora la guerra: le «teorie del complotto» hanno registrato una impennata nel 2021. Tant’è che il Centro svizzero tedesco di informazione e consigli sulle sette (InfoSekta), ha registrato nel corso dell’anno passato, 1.047 contatti iniziali e 1.890 contatti di «follow-up» (più approfonditi), per un totale di 2.937 richieste di consulenza, in pratica quasi otto al giorno. «Il 25% ha riguardato i Testimoni di Geova, il 5% Scientology e il 2% il movimento neo-carismatico ICF (International Christian Fellowship)», racconta Christian Rossi, docente alla Facoltà di teologia dell’Università di Zurigo e consulente di InfoSekta. Secondo lo studio pubblicato dall’associazione, «la pandemia ha generato molte fake news e ha accentuato il problema dei miti di cospirazione».

Tante richieste

L’associazione InfoSekta è un centro di consulenza e specializzazione indipendente dal punto di vista politico e confessionale per le questioni relative alle «comunità settarie» (come vengono chiamate), alle reti e alle «credenze cospirative». «Il nostro lavoro consiste nell’analizzare e dare risposte alle esigenze e alle preoccupazioni di chi chiede aiuto - spiega Rossi -, per noi sono importanti le informazioni concrete, fondate e aggiornate». L’83% delle richieste arrivano dalla Svizzera tedesca. E tra queste «il 42% sono giunte dal cantone di Zurigo, il 19% dalla città di Zurigo. Invece - continua il resoconto di InfoSekta -, il 14% delle domande di informazioni proviene dall’estero, soprattutto dalla Germania».

La situazione non migliora

Per quel che riguarda il virus, infoSekta ha continuato a registrare un aumento delle richieste di informazioni e di assistenza. Molte sono giunte «dai parenti di persone che credevano che la pandemia fosse una cospirazione. Quasi tutti speravano che una volta attenuata l’ondata di contagi tutto sarebbe tornato alla normalità - spiega Rossi -. Sbagliato, perché hanno scoperto che chi vedeva un complotto dietro la pandemia ha continuato nella sua «missione», aggiustando solo il tiro. Oggi queste persone difendono la propaganda russa».

Garantiamo due gruppi di supporto: uno per ex testimoni di Geova e uno per ex membri di altre comunità religiose e i loro parenti
Christian Rossi

Azioni concrete

Oltre a fornire informazioni e consulenze individuali, anche nel 2021 InfoSekta ha garantito due gruppi di supporto. «Uno per ex testimoni di Geova e uno per ex membri di altre comunità religiose e i loro parenti», spiega Rossi. Pure dal Ticino arrivano richieste. Non tante anche per effetto della barriera linguistica. «Sommate a quelle della Svizzera romanda, si attestano attorno al 3% del totale annuo. Anche in questo caso - continua Rossi -, rispecchiano le stesse percentuali: la maggioranza riguarda i testimoni di Geova».

Giovani in pericolo

Ricapitolando il bilancio 2021: «L’80% delle richieste proveniva da privati (840), il 20% da rappresentanti di istituzioni come le scuole». Ma il grido d’aiuto giunge anche dagli uffici dell’assistenza sociale, dai servizi psicologici, o centri di terapia, cliniche, parrocchie. E non bisogna sottovalutare la fragilità dei giovani, conferma Christian Rossi.

Quando ad essere coinvolto è un adolescente? Beh, in questo caso la situazione è ancora più complicata. «Instaurare un dialogo con loro, intavolare una conversazione è piuttosto difficile, il più delle volte ci troviamo davanti un muro perché la persona si muove in un mondo parallelo seguendo una propria logica - spiega il consulente di InfoSekta -. A volte chi crede in una cospirazione riesce addirittura a convincere anche una parte della propria famiglia».