Il commento

Perché l'iniziativa GISO sulle eredità è una follia

Per ragioni economiche ma anche logiche e costituzionali - E non ci vanno di mezzo solo i grandi patrimoni
Riccardo Braglia
Riccardo Braglia
02.11.2025 06:00

Follia economica? Analizziamo i diversi motivi economici e logici per respingere l’iniziativa GISO in Svizzera riguardante l’imposta sulle successioni, in votazione il prossimo 30 Novembre.

Iniziamo ad analizzare i reali motivi economici contro l’iniziativa. Innanzitutto l‘introduzione di un’imposta federale sulle successioni del 50% potrebbe spingere i contribuenti più facoltosi a trasferirsi all’estero, causando una significativa perdita di entrate fiscali per cantoni (in Ticino il 1% dei contribuenti paga il 44% del gettito fiscale del Cantone) e per la Confederazione ed una conseguente riduzione dei supporti sociali quali disoccupazione, indennità e casse malati.

Poi un’imposta elevata sulle successioni del 50% potrebbe obbligare molte imprese familiari a svendere le loro attività o parte di esse per pagare le tasse, mettendo a rischio la loro sopravvivenza, dopo generazioni di imprenditori, con conseguente riduzione o delocalizzazione dell’occupazione di parte o tutti i loro collaboratori. Il rischio è che la Svizzera perda molto della sua competitività internazionale, rendendosi meno attraente per investitori e imprenditori che sceglierebbero altri paesi per vivere e investire quali ad esempio Irlanda ed Italia.

Vi sono poi i seguenti motivi logici e democratici contro l’iniziativa. L’iniziativa interferirebbe con le competenze cantonali, destabilizzando il sistema fiscale decentralizzato della Svizzera, che vedrebbe molti cantoni aumentare il debito pubblico per carenza di entrate fiscali: dovrebbero poi ricorrere ai contributi compensativi della Confederazione. Il Cantone Ticino è già in una situazione molto precaria a causa dei recenti esiti di iniziative popolari sulle casse malati. Va poi detto che l’applicazione retroattiva delle misure proposte potrebbe creare incertezza giuridica e violare principi costituzionali fondamentali. Creare una norma retroattiva, in Svizzera, viola il principio della non retroattività delle leggi che è sancito dalla Costituzione federale, che garantisce lo stato di diritto e la tutela della buona fede.

Questo approccio della retroattività, inoltre, non è conforme alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che tutela la certezza del diritto e l’affidamento legittimo dei cittadini. Si tratta quindi di un conflitto costituzionale, perché una norma retroattiva viola questi principi fondamentali, creando incertezza giuridica o disparità di trattamento, in una paese come la Svizzera sempre attento alla tutela delle parità di trattamento. Va sottolineato che l’imposta di successione del 50% proposta potrebbe colpire in modo eccessivo alcune categorie di contribuenti, senza garantire un reale beneficio finanziario per la Confederazione e per la maggioranza dei cittadini.

Vorrei inoltre sottolineare il presupposto errato dell’iniziativa, secondo cui i costi e la responsabilità del finanziamento della politica climatica ricadrebbero sempre sulle spalle del 99% del popolo. Affermazione non vera, in quanto le aziende pagano già forti contributi per la politica ambientale e ci sono molte realtà industriali esemplari che hanno raggiunto la neutralità carbonica, come ad esempio la mia azienda la HAS Healthcare Advanced Synthesis di Biasca. Le vere fonti di inquinamento sono le abitazioni e le automobili e non le aziende tecnologiche presenti nel nostro paese. La Svizzera è all’avanguardia per la protezione climatica: circa il 58% dell’energia elettrica indigena è prodotto grazie alla forza idrica. Inoltre in Svizzera, circa il 31% del territorio nazionale è ricoperto da boschi. Questa percentuale è significativa e riflette l’importanza delle foreste per l’ecosistema e la biodiversità della Svizzera rispetto a molti altri paesi europei.

Infine, se andiamo ad analizzare le categorie di contribuenti maggiormente colpite dall’iniziativa GISO per l’imposta sulle successioni in Svizzera, troviamo le aziende a conduzione familiare che potrebbero affrontare difficoltà significative; poi le persone che si sono spostate a risiedere in Svizzera con patrimoni elevati, con il rischio che molti decidano di trasferirsi all’estero e anche i contribuenti con patrimoni significativi, ma non necessariamente miliardari, che subiranno un impatto sproporzionato, specialmente se i beni sono legati a proprietà immobiliari e terreni di proprietà familiare di lunga data, quali ad esempio i contadini di vaste aree coltivate della Svizzera interna.

In conclusione, le conseguenze economiche a lungo termine dell’iniziativa GISO porteranno ad incentivare i contribuenti importanti a trasferirsi all’estero, causando una significativa riduzione delle entrate fiscali per la Svizzera, le aziende familiari saranno costrette a svendere le loro attività a multinazionali per pagare l’imposta, mettendo a rischio la loro continuità e l’occupazione. La Svizzera perderà così il suo status di hub economico per investitori e imprenditori, con un impatto negativo sulla crescita economica a lungo termine ed il governo federale sarà costretto ad aumentare le imposte per la classe media o a ridurre i servizi sociali pubblici. Per tutto quanto descritto l’iniziativa GISO può essere considerata una Follia Economica!