L'intervista

Rebeca Souza, una contabile disc jockey

«Per mixare i brani e fare bene il DJ devi conoscere anche la matematica ma alla console comandano l’istinto e la passione»
Prisca Dindo
08.05.2022 12:25

La vita professionale di Rebeca Souza non è certo un tran tran. Da dieci anni, quando rientra a casa la sera, sostituisce tailleur e tacchi con cuffie e sneakers. Rebeca ha due mestieri: è contabile e disc jockey. Due lavori lontani anni luce l’uno dall’altro: il primo è legato alla razionalità dei numeri, l’altro ai ritmi delle melodie e dei suoni. Classe 1987, Rebeca ha ereditato la creatività dalla famiglia della mamma, che è brasiliana. Ora vivea Lugano, dove si è specializzata nella produzione in ambito musicale. Recentemente è uscito l’undicesimo suo brano. Si intitola «Feeling» ed è frutto della seconda collaborazione con Carla Costa, una cantante brasiliana.

Rebeca: che ci azzecca la musica con la contabilità?«Apparentemente nulla. Ma in realtà c’è un “fil rouge” che unisce le due professioni: sono i calcoli. Per creare musica devi riconoscere e “contare” le battute, sapere quando fare entrare e fare uscire una traccia durante il missaggio. Ci sono delle regole precise per creare le basi musicali sulle quali costruire testi e suoni. Diciamo che chi come me ha una certa domestichezza con i numeri, è avvantaggiato. Quando però sono alla console non entra in gioco la razionalità, bensì l’istinto: lascio libero sfogo alle mie sensazioni e le trasmetto al pubblico. Voglio che la gente si diverta e si senta bene. Per me osservare i giovani mentre ballano spensierati è impagabile. È tutt’un dare e avere, uno scambio di energia. La musica è passione».

Cosa le dicono i colleghi di lavoro quando veste i panni della DJ? «Sono molto orgogliosi di me. Anzi: alcuni di loro sono venuti pure a sentirmi. I miei superiori rispettano questa mia scelta perché sanno che so tenere i due mondi ben separati. La Rebeca razionale è sempre presente».

Come coordinare i ritmi delle due professioni? «Non è semplice. Ora ho allentato un po’ i ritmi, ma prima della pandemia da coronavirus la mia vita era piuttosto frenetica. Tante volte dopo il lavoro andavo a casa per una doccia veloce e poi mi fiondavo nei locali per fare serata fino alle due del mattino. Il giorno dopo, stesso film. Ho fatto così per tanto tempo e ad un certo punto volevo mollare. Ora riesco a selezionare meglio le proposte che ricevo».

Un litigio, tensioni da gestire… e la serata rischia di non riuscire bene. È difficile tenere sotto controllo le emozioni quando hai a che fare con un pubblico variegato

Ci sono le serate no? «Succedono purtroppo. E spesso corrispondono un po’ con i miei giorni no. Un litigio, tensioni da gestire… e la serata rischia di non riuscire bene. È difficile tenere sotto controllo le emozioni quando hai a che fare con un pubblico variegato di persone: io cerco comunque di dare il meglio di me e nove volte su dieci riesco a correggere il tiro. L’esperienza che ho accumulato in questi dieci anni mi aiuta molto. Non sopporto di vedere la gente spenta».

Come è arrivata al mondo dei DJ? «È un mondo che mi affascina, per questo a vent’anni ho deciso di fare la DJ. Dapprima iniziai quasi per gioco, poi è diventato un mestiere. Mi entusiasmava vederli mettere musica e parlare al pubblico».

La sua musica in due parole... «Energia, vibrazione e voglia di vivere. Produco sostanzialmente dance e house. I miei brani sono allegri: mi piace trasmettere emozioni positive al pubblico».

Ho iniziato a produrre brani proprio per questo motivo: dapprima ho seguito corsi che mi hanno permesso di padroneggiare le tecniche di produzione e successivamente sono passata alla pratica

Quando un DJ può dire di essere arrivato? «Quando il pubblico comincia a parlare di te e della tua musica. Ho iniziato a produrre brani proprio per questo motivo: dapprima ho seguito corsi che mi hanno permesso di padroneggiare le tecniche di produzione e successivamente sono passata alla pratica, assemblando voci e suoni acquistabili su software specializzati. Bisogna provare e riprovare finché la base non risulta come la vorresti tu: è un po’ come quando un grande chef lavora ad un suo nuovo piatto… a furia di accostare ingredienti, trovi il gusto, o, nel mio caso, il ritmo giusto. Occorre produrre tanti dischi prima di farsi ingaggiare da un’etichetta discografica. Ci vuole bravura e serietà, ma soprattutto essere un’artista credibile».

Quello dei DJ è un mondo per donne? «Direi di no. Soprattutto dieci anni fa, all’epoca in cui decisi di lanciarmi in questa avventura professionale. È stata davvero dura. Negli ultimi anni le donne hanno guadagnato più spazio, anche se continuano a dover dimostrare di più rispetto ai loro colleghi uomini. Oggi però bravura e costanza alla fine pagano. Veder crescere nuove promesse femminili mi rallegra il cuore».

La DJ più brava? «Mi piacciono molto Sam Divine e le due gemelle Nervo. Sono il top».

L’insonnia è un effetto collaterale di questo lavoro. In genere il problema affiora quando si è molto stanchi e provati da serate particolarmente lunghe ed impegnative

Molti DJ devono fare i conti con l’insonnia. Pure lei?«Non è semplice. L’insonnia è un effetto collaterale di questo lavoro. In genere il problema affiora quando si è molto stanchi e provati da serate particolarmente lunghe ed impegnative. Io cerco di gestire la situazione facendo docce calde e esercizi di respirazione prima di andare a dormire».

Consiglierebbe ad un/una giovane di intraprendere la carriera del DJ?«Certo. Oggi fare il DJ è un mestiere flessibile che permette altri percorsi professionali, non ultimo diventare musicista. Tra l’altro esistono alcune scuole specializzate in Ticino che insegnano entrambe le attività».

In questi giorni è uscito l’ultimo suo brano: ce lo può descrivere? Ci può dire come è nata la collaborazione con la cantante brasiliana? «Si tratta di un brano house/deep house con un taglio moderno e fortemente influenzato dalle sonorità della musica soul. Il mio obiettivo è quello di mantenere il mio stile musicale e stare al passo con l’evoluzione della musica elettronica. Per quanto riguarda la collaborazione con Carla, mi è capitato di sentire alcuni suoi lavori e il suo timbro vocale mi ha subito colpito. Così è iniziata la collaborazione che è stata sin dall’inizio molto positiva tanto da arrivare a produrre insieme un altro brano dal titolo «Feeling», uscito su tutte le piattaforme streaming di musica».