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Se il calcio non è più un gioco per soli maschi

Sempre più ragazze giocano a pallone in Ticino, così come in Svizzera
Giorgia Cimma Sommaruga
12.06.2022 14:03

Accettazione, inclusione e motivazione. Sono questi i valori che hanno visto una evoluzione con il diffondersi del calcio femminile. Sempre più bambine oggi, scelgono, con grinta e motivazione di giocare a calcio. Gli allenamenti nel campetto infangato durante la settimana, la partita sul terreno afoso la domenica. «Queste bambine hanno una grinta incredibile, e vederle giocare è per noi una grande emozione», raccontano Marco Maggi e Rosanna Michelotti responsabili della sezione femminile della Federazione ticinese di Calcio (FTC). In Ticino la realtà calcistica femminile è in costante espansione ma è anche un luogo - ci dicono i protagonisti - in cui serve ancora tanto sostegno e promozione. «In Ticino sono tesserate 680 calciatrici - spiega Marco Maggi -. Inoltre, un centinaio di bambine giocano nelle diverse scuole calcio (sia maschili che femminili) senza essere tesserate». La sezione femminile FTC organizza ogni anno un Torneo Cantonale di calcio per bambine di scuola elementare.

Che grinta ragazze!

Quest’anno il torneo si è svolto a Giubiasco: «Hanno partecipato 360 bambine di scuola elementare grintose e determinate; 40 squadre provenienti da tutto il Cantone, e circa 900 spettatori rumorosi ed entusiasti», racconta Rosanna Michelotti. Oggi le bambine che scelgono di giocare a calcio in Ticino hanno davanti a loro l’opportunità di continuare a farlo per tutta la vita. «La soddisfazione è che questo grosso incremento femminile sia riscontrato nel settore giovanile scolastico - spiega Maggi -. Si tratta di bambine che presumibilmente rimarranno nel mondo calcistico e ne garantiranno il futuro. La difficoltà in passato era quella di formare la filiera, quindi di riempire tutte le categorie di età per creare le squadre, oggi non è più così».

Cosa si devono aspettare le giovani calciatrici?

Dal calcio di base, le bambine, se promettenti, possono essere segnalate dalle società ai responsabili delle selezioni Under 12 e Under 13. Oppure seguono il loro percorso che confluisce nel calcio attivo, ovvero la I II e III lega. Una volta approdate nelle selezioni U12 prima e U13 poi, le bambine hanno la possibilità di trasferirsi a Bienne per perfezionarsi al centro di preformazione dell’Associazione Svizzera di Football (ASF), che prevede l’accesso alle nazionali giovanili e chissà, magari un giorno anche alla nazionale maggiore. Oppure, dopo la selezione U13, approdare nel Team Ticino femminile del calcio d’élite che annovera nel suo vivaio la Under 14, 15 e 17. Lo sbocco diretto del calcio d’elite è - in Ticino - la lega nazionale B.

La competitività fa gruppo

Nel 2018 nasce l’Associazione calcio femminile Ticino, e nel 2021, si fonde con il Team Ticino, dando vita alla sezione femminile del calcio d’élite ticinese. «Ormai tutte le squadre nei campionati più disparati hanno compreso l’importanza di avere non più solo il team maschile, ma anche quello femminile - considera Bianca Martellini Bianchi, presidente del Team Ticino Femminile -. Il calcio moderno ha due facce, con pari dignità, e anche per il Ticino è così, tant’è che la squadra maschile d’élite ha compreso questa necessità e ci ha inglobato nella sua identità». Il calcio d’élite identifica giocatrici di talento che devono poter trovare in questa struttura gli strumenti migliori per aspirare al raggiungimento dei massimi livelli sportivi. «Le ragazze che giocano nelle nostre squadre U14, 15 e 17, hanno come obiettivo quello di diventare delle professioniste in futuro, ma la nostra associazione si augura che tante bambine, seguendo l’esempio delle ragazze più grandi, scelgano di fare del calcio la loro passione».

Il gioco di squadra

Collaborare e unire le forze è l’obiettivo delle giovani calciatrici ma anche delle associazioni che in Ticino si occupano di calcio femminile. Nel Cantone l’FC Chiasso, REM Caslano, Scuola cantonale femminile, AS Gambarogno e AS Gnosca, sono le società che rappresentano il calcio di base per le bambine. «La collaborazione con i responsabili FTC è preziosa - interviene Martellini - perché più bambine scelgono di giocare a calcio, più talenti ci sono sul territorio, e più possibilità ci sono per fare calcio di qualità. È molto importante incentivare il calcio di base, così anche il calcio d’élite ne trarrà beneficio, è infatti fondamentale che tra le categorie ci sia collaborazione». Il coinvolgimento degli istituiti scolastici è uno degli obiettivi di Marco Maggi e Rosanna Michelotti: «L’obiettivo è avvicinare le bambine al alcio in modo ludico, infatti lavoriamo molto con i dopo scuola, organizziamo eventi e open day. È vero, i nostri numeri sono inferiori rispetto a quelli del resto della Svizzera, ma ci auguriamo che anche grazie ad eventi come l’Europeo di luglio in Inghilterra, tante giovani si identifichino con il loro idolo femminile e scelgano di praticare questo sport».

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