L'editoriale

Tempesta perfetta per ditte e famiglie

Acqua, gas, energia elettrica: nei bilanci queste voci, tradotte in fatture da pagare, non sono mai mancate
Mauro Spignesi
10.07.2022 07:00

Acqua, gas, energia elettrica: nei bilanci familiari queste voci, tradotte in fatture da pagare, non sono mai mancate. Sono sempre rimaste in cima ai conti mensili che ora rischiano di traballare.

Lo saranno ancora di più dalla fine di quest’estate di passione, dove le notizie di aumenti, crisi e penuria di materie prime ormai si rincorrono senza trovare un punto fermo. Le forniture di gas stanno subendo un forte contraccolpo dopo l’aggressione della Russia all’Ucraina, con riflessi anche nel settore dell’energia e della corrente elettrica. L’acqua scarseggia per effetto di una siccità, del comportamento dell’uomo e dei ritardi dei governi nel prendere provvedimenti sul fronte all’evoluzione climatica. Siamo davanti a quella che un osservatore come Antonio Gozzi, imprenditore a capo della holding Duferco e presidente di Federacciai, in una sua recente analisi ha chiamato la «tempesta perfetta».

Questo perché si sono innescate e incastrate dinamiche economiche, scandalose speculazioni, forti tensioni geopolitiche che inevitabilmente ricadranno rumorosamente sulle aziende e andranno a intaccare i bilanci familiari fortemente indeboliti dai rincari e dal ritorno dell’inflazione e non compensati da aumenti salariali che al momento non si vedono. Tra due mesi bisognerà affrontare dunque un autunno caldo e un inverno difficile.

Acqua, luce e gas – la benzina e i premi di cassa malati sono già aumentati – rischiano seriamente, se non interverranno fatti nuovi, di creare  sacche di povertà e precariato. Ma anche di rallentare il corso dell’economia. Le aziende, che avevano messo a bilancio costi per l’energia in linea con gli ultimi listini, rischiano di spendere tre, quattro volte di più. Chi vive in un palazzo aveva previsto di pagare quote condominiali praticamente uguali a quelle dell’anno scorso, invece il gas (l’olio da riscaldamento è già più caro) ha cominciato una corsa al rialzo che pare irresistibile, tanto che André Dosé, presidente di Swissgas, ha parlato, in una intervista alla NZZ, di «problema enorme» ammonendo che il «Paese non si rende conto di quello che sta accadendo».

Di tariffe più alte ma anche di approvvigionamento incerto ha parlato invece la Commissione federale dell’energia elettrica che ha già messo le mani avanti annunciando che molti fornitori «aumenteranno notevolmente le tariffe del servizio». Questo perché l’energia costerà di più e i «maggiori costi di acquisto saranno quindi riversati sulle tariffe pagate dai clienti». Se tutto va bene, ma è una ipotesi ottimistica, la Commissione ha calcolato che i costi medi supplementari per una famiglia potrebbero  essere di 180 franchi l’anno.

Diverso lo scenario per le aziende che - secondo la dimensione - dovranno tirare fuori cifre consistenti. Ad esempio, una ditta medio-piccola che consuma annualmente 150 mila chilowattora avrà costi supplementari di 6.000 franchi. Soldi che naturalmente pagheranno i clienti di quella ditta che già devono sopportare altri rincari. Insomma, si viaggia verso quella che Gozzi chiama la «tempesta perfetta».