Società

Viva la mamma!

Perché nel nostro Paese questa festa ha tardato ad affermarsi?
Giorgia Cimma Sommaruga
08.05.2022 06:00

La seconda domenica di maggio è la loro festa. Le festeggiamo ogni anno. Per questa occasione si sprecano i bigliettini, i fiori e i cioccolatini. I negozi sono pronti all’assalto e le mamme non vedono l’ora di sentirsi coccolate da figli e mariti. Tuttavia nel nostro Paese questa festa ha tardato ad affermarsi. Ufficialmente istituita dall’Esercito della Salvezza nel 1917, bisogna aspettare il 1930 per vederla celebrata su media, volantini, radio e vetrine dei negozi.

Tutt’oggi è costume coccolare le nostre mamme con attenzioni e gesti d’affetto. «Anche se la mamma si celebra ogni giorno - racconta Andrea B. - oggi io e mia moglie, e mamma di mio figlio, usciamo a pranzo per festeggiare. Per noi è una ricorrenza molto importante. Due anni fa, dopo 20 anni di matrimonio, e innumerevoli tentativi non andati a buon fine, siamo ricorsi alla fecondazione assistita e abbiamo realizzato il nostro desiderio».

Le mamme dopo i 40

«Ogni persona è unica. E nel campo dell’infertilità questo è ancora più vero: non ci sono soluzioni preconfezionate per arrivare ad una gravidanza e non ci sono ricette che vanno bene per tutti. Occorre capire le cause per individuare la strada da percorrere insieme», afferma Michael Jemec, medico ginecologo e fondatore di ProCrea, centro per la fecondazione assistita a Lugano.

Complice la voglia di emancipazione, e di affermarsi come donne in carriera, «la pianificazione familiare è spostata molto più in là - osserva Jemec -, quindi il fattore età per una donna incide particolarmente». Fortunatamente «la genetica molecolare negli ultimi anni ha fatto passi da gigante, oggi noi medici tramite analisi approfondite possiamo individuare, prima del trasferimento, gli embrioni più sani, quindi quelli che con più probabilità si impianterano con successo nell’utero della donna».

Tra i celebri esempi di mamme over 40 c’è Christa Markwalder. La consigliera nazionale PLR, che lo scorso febbraio ha sposato il direttore di Avenir Suisse Peter Grünenfelder (54 anni), è diventata mamma per la prima volta a 46 anni. Quasi un record, ma ne è valsa la pena: «Diventare genitore è stata una esperienza reboante e Michel Luca è un bambino fantastico», ha dichiarato il padre alla «Schweizer Illustrierte».

Ancora più clamoroso era stato il caso della cantante italiana Gianna Nannini, che è diventata mamma per la prima volta a 54 anni della piccola Penelope. Per non parlare dei ballerini Carmen Russo e Enzo Paolo Turchi. Sono diventati genitori nel 2013 grazie alla fecondazione assistita. La piccola Maria è arrivata quando l’ex di «Drive In», programma popolare negli anni ’80, aveva 53 anni, mentre il marito Enzo Paolo ne aveva 63.

La voglia di diventare mamma

Il desiderio di maternità è qualcosa di estremamente intenso, fa parte della natura ed è intriso di emozioni. «Come mamma mi fa molto piacere vedere che anche donne impegnate professionalmente, socialmente, politicamente, hanno la sfida di diventare genitori. Forse anche perché il rapporto mamma-figlio è il rapporto di amore più profondo che si possa vivere», racconta Michela Pfyffer von Altishofen, direttrice della Clinica Sant’Anna di Sorengo. «Noi, come realtà ospedaliera, stiamo assistendo, sin dall’inizio del 2022, ad un forte aumento delle nascite, un segnale positivo e di speranza - racconta la direttrice della «culla» del Ticino -. Onestamente non ho le competenze per dire se questo sia legato alla questione COVID, ma è indubbiamente una tendenza positiva: mi fa piacere vedere sempre più donne che diventano madri e le famiglie che diventano sempre più numerose».

Ad un certo punto irrompe nella vita di una donna e diventa imperativo. «Sempre più spesso assistiamo a casi di ragazze che dicono di non voler avere figli per una vita intera, poi cambiano idea, ma incontrano difficoltà nel rimanere in stato interessante», spiega il ginecologo. «Quando le cose non funzionano la coppia vive una situazione di estrema tristezza, non solo le donne soffrono, ma anche i loro mariti, non bisogna dimenticarlo. Oggi tramite giornate informative anche nei licei informiamo le giovani donne che vogliono fare carriera che è possibile congelare i loro ovuli: solitamente le donne sotto i 30 anni hanno più probabilità di rimanere incinte. Questo è l’unico modo per fermare il tempo».