Occhio alla setta
Prima la pandemia, ora la guerra: le «teorie del complotto» hanno registrato una impennata nel 2021. Tant’è che il Centro svizzero tedesco di informazione e consigli sulle sette (InfoSekta), ha registrato nel corso dell’anno passato, 1.047 contatti iniziali e 1.890 contatti di «follow-up» (più approfonditi), per un totale di 2.937 richieste di consulenza, in pratica quasi otto al giorno. «Il 25% ha riguardato i Testimoni di Geova, il 5% Scientology e il 2% il movimento neo-carismatico ICF (International Christian Fellowship)», racconta Christian Rossi, docente alla Facoltà di teologia dell’Università di Zurigo e consulente di InfoSekta. Secondo lo studio pubblicato dall’associazione, «la pandemia ha generato molte fake news e ha accentuato il problema dei miti di cospirazione».
Tante richieste
L’associazione InfoSekta è un centro di consulenza e specializzazione indipendente dal punto di vista politico e confessionale per le questioni relative alle «comunità settarie» (come vengono chiamate), alle reti e alle «credenze cospirative». «Il nostro lavoro consiste nell’analizzare e dare risposte alle esigenze e alle preoccupazioni di chi chiede aiuto - spiega Rossi -, per noi sono importanti le informazioni concrete, fondate e aggiornate». L’83% delle richieste arrivano dalla Svizzera tedesca. E tra queste «il 42% sono giunte dal cantone di Zurigo, il 19% dalla città di Zurigo. Invece - continua il resoconto di InfoSekta -, il 14% delle domande di informazioni proviene dall’estero, soprattutto dalla Germania».
La situazione non migliora
Per quel che riguarda il virus, infoSekta ha continuato a registrare un aumento delle richieste di informazioni e di assistenza. Molte sono giunte «dai parenti di persone che credevano che la pandemia fosse una cospirazione. Quasi tutti speravano che una volta attenuata l’ondata di contagi tutto sarebbe tornato alla normalità - spiega Rossi -. Sbagliato, perché hanno scoperto che chi vedeva un complotto dietro la pandemia ha continuato nella sua «missione», aggiustando solo il tiro. Oggi queste persone difendono la propaganda russa».


Azioni concrete
Oltre a fornire informazioni e consulenze individuali, anche nel 2021 InfoSekta ha garantito due gruppi di supporto. «Uno per ex testimoni di Geova e uno per ex membri di altre comunità religiose e i loro parenti», spiega Rossi. Pure dal Ticino arrivano richieste. Non tante anche per effetto della barriera linguistica. «Sommate a quelle della Svizzera romanda, si attestano attorno al 3% del totale annuo. Anche in questo caso - continua Rossi -, rispecchiano le stesse percentuali: la maggioranza riguarda i testimoni di Geova».
Giovani in pericolo
Ricapitolando il bilancio 2021: «L’80% delle richieste proveniva da privati (840), il 20% da rappresentanti di istituzioni come le scuole». Ma il grido d’aiuto giunge anche dagli uffici dell’assistenza sociale, dai servizi psicologici, o centri di terapia, cliniche, parrocchie. E non bisogna sottovalutare la fragilità dei giovani, conferma Christian Rossi.
Quando ad essere coinvolto è un adolescente? Beh, in questo caso la situazione è ancora più complicata. «Instaurare un dialogo con loro, intavolare una conversazione è piuttosto difficile, il più delle volte ci troviamo davanti un muro perché la persona si muove in un mondo parallelo seguendo una propria logica - spiega il consulente di InfoSekta -. A volte chi crede in una cospirazione riesce addirittura a convincere anche una parte della propria famiglia».