Cent'anni fa

A Berna e in Ticino fanno discutere gli incidenti coi fascisti

Le notizie del 28 settembre 1923
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Nicola Bottani
Nicola Bottani
28.09.2023 06:00

L’interpellanza Zeli
sui fatti di Lugano
Berna, 28 ag – Seduta antimeridiana del Consiglio Nazionale. L’onorevole Zeli (Ticino) sviluppa l’interpellanza seguente: «Il Consiglio federale è a conoscenza dell’inchiesta compiuta sugli incidenti di Lugano dall’avv. Vaselli, delegato del Partito Nazionale Fascista Italiano, nella quale sono contenuti apprezzamenti ingiuriosi sulle nostre autorità e si esige la punizione di pretesi colpevoli, inchiesta intimata al delegato di polizia di Lugano ed al presidente del governo ticinese? Cosa pensa il Consiglio federale dell’ingerenza di questo agente straniero, il quale dà ordini alle autorità costituite e minaccia punizioni in territorio svizzero?».

Zeli segnala il pericolo del fascismo nel Ticino, la sua organizzazione militare e la sua propaganda sistematica pericolosa per la nostra libertà. Egli richiama su questa situazione tutta la attenzione del Consiglio federale.

Risponde all’interpellante il Consigliere federale Haeberlin. Dichiara che per comprendere l’affare Vaselli bisogna ricordare gli incidenti del 16 settembre. Se le autorità cantonali hanno la responsabilità per il mantenimento dell’ordine interno, spetta al Consiglio federale rappresentare la Svizzera di fronte all’estero. Per noi gli stranieri implicati nell’affare non sono nè fascisti, nè socialisti, ma sono degli italiani.

Da chi sono stati commessi degli abusi? Risulta dall’inchiesta che i fascisti non si abbandonarono a delle provocazioni il 16 settembre e non si può stabilire, come venne pubblicato nei giornali, che abbiano portato manifestatamente la camicia nera. Già da qualche tempo venne vietato di portare la camicia nera. Il Fascio di Lugano ha impartito l’ordine di non portare ostensibilmente la camicia nera.

Da Bellinzona
Riguardo la baruffa al Metropol, ci teniamo a far rimarcare che le cose non meritavano tanta importanza. È strano come la popolazione, dopo i fatti di Lugano, veda legnate, rivoltellate e bastonate da per tutto. Al Metropol si ballava: sono entrati due individui, i quali avevan forse già voglia di bisticciare. Se quei due – fascisti o non fascisti, poco importa – fossero stati più alle strette e (non diciamo legnati) battuti un po’ sonoramente, davvero da spolverarli, avreste visto che i commenti non si sarebbero tanto prolungati. È ora di finirla col tirare in scena sempre i Fasci e le Autorità per bazzecole da giovinastri.

Lugano - Altro incidente
Al tocco di ieri il signor Orazio Laorca, vice-delegato del Fascio Italiano di Lugano, venne avvicinato ed insultato da tre fattorini pubblici. Nessun gesto di difesa venne compiuto dall’aggredito e grazie alla sua calma l’incidente non ebbe altro seguito. Venne sporta denuncia e del fatto si occupa il consolato di Lugano e l’ambasciata italiana a Berna.

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