Attenzione puntata sulla grave crisi del comune di Biasca

La crisi di Biasca
Nel quadro della crisi economica ticinese, determinata da cause che sono consegnate nei memoriali del governo cantonale a Berna, figura la crisi di uno dei centri del Cantone che furono fino a qualche tempo fa fra i più prosperi: Biasca. Il Comune di Biasca, e per la sua ubicazione al crocicchio di tre valli e per le condizioni del suo suolo e per la posizione che la ferrovia gli aveva creato, ha visto tempi floridi che hanno permesso allo spirito progressista della sua laboriosa popolazione di porre mano ad ardite iniziative amministrative e ad ottime opere pubbliche.
Da poi che per una strana politica dell’amministrazione centrale ferroviaria si è andato depauperando il deposito ferroviario in Biasca di personale, anche le condizioni economiche del paese, che fiorirono grazie al contributo che vi apportava la forte massa del personale ferroviario, sono andate deperendo. Oggi l’ente imponibile del Comune si è ridotto di tre milioni; il debito pubblico ammonta a 300 mila franchi; commercio, industria, economia pubblica e privata agonizzano. Fino a qualche giorno fa l’effettivo ferroviario è stato diminuito, a furia di traslochi nella Svizzera interna, di 170 agenti.
La grave situazione del Comune di Biasca ha preoccupato a giusta ragione le autorità cantonali, le quali hanno da tempo fatto dei passi a Berna. Ancora in questi giorni il Consiglio di Stato ha inoltrato al Consiglio federale un memoriale in cui si espone nuovamente la grave e rovinosa situazione creata al Comune di Biasca dalla progressiva riduzione del deposito ferroviario (in questi giorni quattro capitreno, quattro conduttori e sette operai, in tutto quindici famiglie, hanno ricevuto l’ordine di trasloco) e chiede un sollecito intervento federale almeno per far sospendere i traslochi già ordinati del personale ferroviario di Biasca, fino a nuovo esame della situazione generale.
In Fascio
La neve ha fatto nuovamente la sua comparsa sui mondi della Valcolla; ieri giornata di gran pioggia; oggi il tempo pare intenzionato a rimettersi.
Il rialzo dei prezzi che da qualche tempo si verifica sui mercati mondiali, ha avuto una ripercussione anche in Isvizzera. La cifra indice dell’Unione svizzera delle società di consumo annunzia un aumento di 21,93 fr. in rapporto al primo settembre scorso. L’aumento è dovuto soprattutto al rialzo del prezzo delle uova, del pane, del burro e di altri generi di prima necessità.
Romaneschi a Leysin – Domenica prossima avrà luogo a Leysin un nuovo comizio aviatorio. Il programma prevede fra altro l’esecuzione di un numero di acrobazia da parte del ticinese Romaneschi, il quale compirà degli esercizi a un trapezio sospeso all’apparecchio e farà delle discese col paracadute.
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