Cercare l'amore su Google

Incontro con la scrittrice Monique Schwitter
la scrittrice ha appena vinto il premio "Schweizer Buchpreis"
Red. Online
23.11.2015 07:00

Temperamento, lingua sopraffina, ironia graffiante, drammaturgia da incastro perfetto, sono alcuni degli elementi che caratterizzano la scrittura di Monique Schwitter vincitrice, qualche settimana fa, dello Schweizer Buchpreis 2015. Zurighese di origine, di casa ad Amburgo, la scrittrice svizzera vanta una lunga esperienza sulla scena teatrale. Dapprima studentessa di regia teatrale e recitazione al Salzburger Mozarteum, ha esordito e lavorato al Schauspielhaus di Zurigo, di Francoforte, di Graz ed infine ad Amburgo. E se la sua esperienza di attrice e regista teatrale trasuda viva da ogni parola messa su carta, dall'altra l'ironia avvolge e percorre la narrazione del suo ultimo lavoro dal titolo Eins im Andern (L'uno nell'altro). Il romanzo che ha conquistato la giuria del premio per «la rappresentazione di una biografia d'amore piena di sfaccettature», racconta degli amori passati di una quarantenne che, andando su Google alla ricerca del suo primo amore ne scopre il suicidio. Da qui, da quella che ben presto diventa una riflessione sul senso della vita, inizia il viaggio della protagonista nel passato dal quale riaffiorano dodici compagni, come i dodici apostoli. Per capire meglio i fili che muovono la storia, abbiamo fatto qualche domanda a Monique Schwitter.

In che cosa si differenzia lo scrivere una regia per il palco o per un romanzo?

«La prosa mira sempre al tutto e descrive un intero universo. Un testo in prosa è più completo di un testo teatrale – tutto ciò che è esperibile ai sensi deve farne parte, esserne contenuto. In particolare, nella prosa mi interessa anche lasciare aperti degli spazi, dei piccoli vuoti da colmare che permettano al lettore di inserirsi, stimolandolo a partecipare alla configurazione della storia».

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