Quarant'anni di risate festive con Winthorpe III e Valentine

Era l’8 giugno 1983 quando uscì nelle sale americane Una poltrona per due (in originale Trading Places, doppio senso sull’inversione dei ruoli e sulla trama legata a Wall Street), il sesto lungometraggio di John Landis e il film che effettivamente gli salvò la carriera dopo che sul set del suo segmento di Ai confini della realtà, progetto collettivo a firma di Landis, Steven Spielberg, George Miller e Joe Dante, misure di sicurezza insufficienti portarono alla morte di tre attori, tra cui due bambine piccole. E se negli Stati Uniti quasi nessuno associa la commedia con Eddie Murphy e Dan Aykroyd, rilettura libera del racconto del principe e del povero, alle festività natalizie, in altri paesi è invece parte integrante dei festeggiamenti di fine anno.
Tra questi c’è l’Italia, dove il film è un vero e proprio appuntamento fisso: con l’eccezione del 2005, è dal 1997 che viene trasmesso da Italia 1 ogni anno la sera della Vigilia di Natale, con ascolti sempre ottimi e spettatori fedeli che aspettano proprio il 24 dicembre per rivedere, sempre con lo stesso entusiasmo, le disavventure comiche di Louis Winthorpe III e Billy Ray Valentine, il rampollo e il vagabondo costretti loro malgrado a collaborare. Un successo poco sorprendente poiché, anche a distanza di quarant’anni, la satira che prende di mira lo spietato mondo della finanza rimane molto attuale (anche troppo in alcuni casi: una scena in cui Aykroyd, parlando di Wall Street mentre si trova all’ombra delle Torri Gemelle, dice «Qui o uccidi o vieni ucciso», fu rimossa dalle repliche televisive negli Stati Uniti dopo gli attentati dell’11 settembre). Ed è, soprattutto, uno degli esempi più lampanti dell’estro comico dei due protagonisti, e di Murphy in particolare: talento precoce (aveva appena 21 anni durante le riprese), si era già fatto notare sul piccolo schermo come membro del cast del varietà Saturday Night Live, e le reazioni entusiaste del pubblico alle proiezioni test di 48 ore, il suo esordio cinematografico, convinsero la Paramount a suggerirlo a Landis dopo che Richard Pryor, che doveva essere Valentine al fianco del Winthorpe di Gene Wilder, fu costretto a dare forfait per un infortunio (Murphy continuò poi a recitare in altri film della major per il resto del decennio).
Fu più difficile convincere lo studio ad accettare Aykroyd, poiché il successo di quest’ultimo, diminuito negli anni precedenti, era strettamente associato al suo sodalizio con il compianto John Belushi, e per ottenere il via libera l’attore dovette accettare un compenso ridotto. Altrettanto impegnativo fu convincere i produttori a puntare su Jamie Lee Curtis, ansiosa di distaccarsi dalla sua immagine di nuova icona horror e reinventarsi con un nuovo genere, per la parte di Ophelia, la prostituta che aiuta Winthorpe e Valentine a vendicarsi degli avidi fratelli Duke, responsabili delle loro recenti sfortune (successivamente visti anche in un altro film di Landis, Il principe cerca moglie). Alla fine, fu proprio il cast la principale carta vincente del marketing, con la scelta di far uscire il film in estate come alternativa più adulta a blockbuster per famiglie come Il ritorno dello Jedi e Superman III (quest’ultimo, ironia della sorte, con un cattivo interpretato da Richard Pryor). E se con il passare del tempo alcune scene sono invecchiate male (per ammissione dei diretti interessati, oggi non verrebbe approvata la sequenza in cui Aykroyd si finge uno studente africano, con tanto di trucco), altri elementi continuano ad avere vita lunga: nel 2010, il complesso ma esilarante finale della pellicola è stato citato come argomento a favore di una nuova legge che vieta il cosiddetto insider trading – la compravendita di titoli servendosi di informazioni riservate – nell’ambito delle materie prime, e tale provvedimento è stato soprannominato «la regola di Eddie Murphy». E a proposito del grande comico, rivedere Una poltrona per due è anche il metodo ideale per ricordare gli anni d’oro di una carriera ultimamente in discesa, come dimostra la recente, fiacca commedia festiva Buon Natale da Candy Cane Lane, disponibile da qualche settimana su Amazon Prime Video. Con la speranza che le sorti del suo percorso artistico si risollevino nei prossimi mesi, quando su Netflix arriverà il nuovo seguito di uno dei suoi maggiori successi, quello che proprio insieme al film di Landis lo consacrò come una delle icone degli anni Ottanta: Beverly Hills Cop.