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Da Cecilia Sala a Giuseppe Cruciani, Lugano si riempie di Endorfine

Tutto esaurito a Palazzo dei Congressi per la quinta edizione del festival culturale
Tutto esaurito per la conferenza di Cecilia Sala © CdT/Mattia Sacchi
Mattia Sacchi
17.09.2023 19:22

È con la giornalista Cecilia Sala e le sue cronache delle zone di crisi vissute direttamente dal fronte che si conclude la quinta edizione dell’Endorfine Festival. E il tutto esaurito registrato a Palazzo dei Congressi anche per quest’ultimo appuntamento è indicativo del successo della manifestazione, nonostante il maltempo abbattutosi durante il fine settimana che ha costretto a spostare alcuni eventi dal boschetto di Parco Ciani alle sale del centro eventi luganese. Per quanto i numeri sulle presenze siano ancora da confermare, che l’edizione 2023 abbia registrato un sensibile aumento del pubblico è percepibile ad occhio. «Oltre ad essere soddisfatti nel vedere le sale piene – commenta la direttrice di Endorfine Roberta Nicolò –, siamo felici di vedere persone che tornano spesso e che ormai sono volti familiari, a dimostrazione dell’apprezzamento e della fedeltà per la nostra manifestazione».

Una fedeltà che tuttavia va guadagnata di anno in anno, portando sempre personaggi in grado di creare interesse. «È merito di un gruppo di lavoro che porta sempre più in alto l’asticella, selezionando accuratamente gli ospiti e creando connessioni e idee vincenti – prosegue Nicolò –. Anche quest’anno abbiamo alternato momenti più leggeri, come la comicità surreale di Nino Frassica, ad alcuni più necessari come quello con il procuratore Maurizio De Lucia. E poi teniamo sempre a dare spazio a racconti più intimi, in alcuni casi struggenti: le sofferenze e il coraggio di Mohamedou Ould Slahi, prigioniero a Guantanamo perché sospettato di essere coinvolto agli attentati dell’11 settembre, sono qualcosa che chi ha partecipato alla conferenza ricorderà a lungo».

Per essere più faceti, probabilmente saranno ricordati anche i racconti delle scorribande della «zanzara» Giuseppe Cruciani assieme all’ex senatore Antonio Razzi per i postriboli elvetici. Aneddoti che hanno suscitato ilarità ma anche commenti da parte del pubblico, ai quali Cruciani non si è sottratto. «L’interazione degli ospiti con il pubblico è fondamentale: Endorfine vuole infatti essere uno spazio aggregativo, che incentiva lo scambio di opinioni e di punti di vista», spiega la direttrice. Forse è proprio questo uno dei punti di forza del festival che, nato nel 2019, è diventato ormai un appuntamento irrinunciabile nell’agenda di molti luganesi.

E che ha tutta l’intenzione di voler continuare a crescere: «Siamo partiti da zero con un business plan quinquennale, dandoci obiettivi ben precisi. Che, al termine di questi primi cinque anni, possiamo dire di aver raggiunto e in alcuni casi superato oltre ogni aspettativa. Creando una solida struttura organizzativa e ottimi rapporti sia con i media che con le istituzioni, tanto che abbiamo rinnovato la convenzione con la Città. Adesso vogliamo pianificare lo sviluppo dei prossimi cinque anni: cercando di migliorare laddove possibile. Ma una cosa è certa: continueremo a portare persone in grado di raccontare al nostro pubblico storie e messaggi forti, nel pieno spirito di Endorfine».

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