Ferrata al convegno dei Fasci non ha parlato di politica svizzera

A proposito del convegno dei Fasci a Zurigo
Nei nostri giornali sono apparse delle critiche vivaci al discorso che il delegato signor Renzo Ferrata aveva pronunciato domenica scorsa a Zurigo, in occasione del Congresso dei Fasci italiani nella Svizzera. Sul resoconto dato di quel discorso dai giornali di Milano, si rimproverava al signor Ferrata di illecita inframettenza nelle cose interne della Svizzera, con la richiesta di misure d’ordine restrittivo contro italiani immigrati giudicati colpevoli di propaganda e di azione antifascista.
In realtà, anche se il resoconto dei giornali milanesi poteva dar luogo a qualche equivoco, a noi era sembrato enorme che il Ferrata avesse potuto pensare ed esprimere propositi che equivalevano non solo ad un imperdonabile tentativo di ingerenza e di pressione sulle autorità federali, ma anche ad una ridicola goffaggine politica. Il congresso di Zurigo era presieduto dal R. ministro d’Italia a Berna ed allo stesso erano presenti tutti i consoli italiani nella Svizzera; impossibile, dunque, che di fronte a tante personalità responsabili il signor Ferrata avesse potuto esprimersi secondo l’interpretazione data al suo discorso.
Oggi abbiamo davanti il testo esatto del discorso medesimo e constatiamo che i postulati enunciati dal signor Ferrata riguardano non la politica interna della Svizzera, ma la politica interna italiana, ed erano rivolti al Governo italiano e non al Consiglio federale.
Non giudichiamo il merito delle cose; riteniamo solo che l’esattezza di riferimento sia doverosa e necessaria.
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