Cent'anni fa

Gli sviluppi dell'inchiesta sulle frodi doganali di Ponte Tresa

Le notizie del 3 luglio 1925
Piazza Risorgimento a Ponte Tresa in una cartolina d'antan. © Web
Nicola Bottani
Nicola Bottani
03.07.2025 06:00

Rivista Italiana
Al «Corriere della Sera» è stata intimata una prima diffida; alla seconda diffida avviene la revoca del direttore del giornale il quale, secondo la nuova legge italiana, è anche gerente.

Ad Ivrea è avvenuta una sanguinosa tragedia provocata da un accesso di gelosia. Un impiegato di banca, sospettando che un collega gli corteggiasse la moglie, lo uccideva con due colpi di rivoltella; poi, rivolta l’arma contro sè stesso, si feriva mortalmente. L’impiegato ucciso, che pare fosse completamente innocente, lascia la moglie e due bambini; l’uccisore si era sposato da poco tempo.

Le frodi al valico di Ponte Tresa
Ricorderanno forse i lettori i fatti svolti al confine di Ponte Tresa dal gennaio al giugno 1913 e dei quali la cronaca del nostro giornale si era diffusamente occupata. Un’inchiesta da parte italiana, determinata da alcuni rilievi sugli sdoganamenti alla frontiera svizzera di Ponte Tresa, era stata compiuta dall’ispettore cav. D’Errico, coadiuvato anche dalle autorità di polizia luganesi. Si trattava in sostanza di alterazioni compiute e quindi falsi all’atto degli svincoli della merce proveniente dalla Svizzera e particolarmente di quantitativi di cioccolata, di caramelle, di dolciumi o sostanze zuccherine inviate da ditte di Lugano e che però risultarono completamente corrette, perchè le spedizioni corrispondevano realmente nei documenti conformi al vero. Le frodi risultarono invece compiute unicamente in territorio italiano e da parte di persone estranee alle ditte speditrici. A seguito delle risultanze dell’inchiesta venne rinviato a giudizio il capostazione di Ponte Tresa Italia, Antonio Testori, fu Giuseppe, di anni 45, che aveva anche le funzioni di spedizioniere, mentre veniva prosciolto l’ufficiale di dogana signor Prospero Serao, che in un primo tempo era stato coinvolto nella faccenda. Il processo contro l’accusato doveva iniziarsi ieri davanti al Tribunale di Busto, ma venne rinviato perchè a carico del Testori sono emersi nuovi fatti che aumentavano di quarantamila lire gli addebiti elevati contro di lui, portando così a un totale di 79 mila lire la frode commessa.

Cronaca Cantonale
A Bellinzona si è chiuso il Congresso internazionale dei ferrovieri, che ha chiamato a raccolta i delegati delle organizzazioni di una ventina di Stati. I congressisti, dichiaratisi lieti delle accoglienze ricevute, hanno deciso di devolvere 500 franchi a favore dei poveri di Bellinzona.

Si è spento a Meride l’avv. Carlo Oldelli, che fu per quarant’anni integerrimo e zelante sindaco del Comune e tenne la carica di giudice supplente del Tribunale d’Appello. Fu un uomo di studio, di lavoro e specialmente noto per il suo spirito benefico.

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