Guarì i minatori del San Gottardo, il prof. Peroncito festeggiato a Lugano

Lugano
Una onorificenza al Prof. Perroncito
Durante i lavori per la costruzione del tunnel del Gottardo si era sviluppata fra i minatori una misteriosa malattia che menava una grande strage; nessun medico era riuscito a scoprire la natura del morbo e quindi ad apprestare gli opportuni rimedî; un giovane medico torinese, il dottor Perroncito, dopo lunghi studi riuscì a trovare la causa della malattia; trovata la causa, non fu difficile trovare i rimedî e così si potè arrestare la epidemia che infieriva tra gli operai minatori (nota di 100 anni dopo: Edoardo Bellarmino Belloncito, nato a Viale nel 1847 e morto a Pavia nel 1936, scoprì che la gravissima anemia che colpiva i minatori era dovuta a un parassita nematode, l’Ancylostoma duodenalis).
Il ricordo delle benemerenze dell’illustre scienziato torinese è sempre rimasto vivo in Isvizzera; l’anno scorso, per iniziativa della Associazione medica ticinese, venne deciso di offrire all’illustre Prof. Perroncito un ricordo della gratitudine svizzera. Ed in occasione della recente venuta a Lugano del Professor Perroncito, per mezzo del signor Cesare Croci, suo amico personale, venne offerto all’illustre scienziato, a nome delle Ferrovie Federali, del Governo cantonale e dell’Associazione medica ticinese, un orologio d’oro con dedica. Il Prof. Perroncito si disse commosso della bella dimostrazione di simpatia.
Approfittando della sua breve permanenza a Lugano, l’illustre scienziato torinese visitò l’Ospedale civico, l’Ospedale italiano e il Laboratorio Cantonale di Chimica, riportandone un’ottima impressione.
Furto di monete antiche
Giorni fa venne scoperta nel piccolo Museo numismatico alla Villa Ciani la scomparsa di una dozzina di monete antiche, monete di Gorizia e di Fiume del 1700 e vecchie monete svizzere. Denunciato il furto, la polizia si mise tosto alla ricerca dell’autore; si venne a sapere che giorni fa certo A. R. di Castagnola aveva visitato il Museo; il delegato di polizia fece arrestare l’A. R. e sottopostolo a un lungo interrogatorio, finì per farlo confessare come autore del furto; a sua giustificazione l’A. R. dichiarò che aveva compiuto il furto perchè stretto dal bisogno; la polizia sa però che l’A. R. aveva passato alcuni giorni con un amico a Bellinzona, dove aveva fatto un conto di fr. 140. Richiesto della sorte delle monete, l’A. R. ha detto di averle gettate nel lago. La polizia ritiene però che l’A. R., il quale è stato rinchiuso nel penitenziere, abbia fatto diverso uso delle monete rubate.
Orfani italiani di guerra
Il signor Bertani, direttore instancabile della Colonia Bertazzoni a Riccione, ci comunica «che gli orfani italiani di guerra di Lugano sono in condizioni sanitarie soddisfacentissime. Che hanno conseguito un miglioramento notevole e cioè aumentato l’appetito, migliorato il colorito, maggior vivacità nei movimenti, oltre ad un sensibile aumento di peso».
In Fascio
Alla Croce Verde ha ricorso ieri il bambino Vicari Alberto di anni 7, abitante in viale C. Cattaneo; nel giocare in giardino il Vicari si produsse una ferita lacero-contusa che gli venne medicata dal Dr. Ferri.
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