I pantaloni? Che li indossino gli uomini e non le donne...

La Nota
Si deve permettere alle donne di portare i pantaloni? Intorno a questa commovente questione è scoppiata in una città dell’America una agitazione; le donne sostengono il diritto di introdurre nella moda l’uso dei pantaloni, gli uomini, sempre per quella benedetta manìa di contraddire ciò che dice la donna, hanno inscenato una vigorosa opposizione. Il problema dei pantaloni non è nuovo; frugando nella storia si trova che formava già oggetto di appassionate discussioni ai tempi dei Fenici, quando la gente usava ancora andar vestita di nudo. Col progresso e con la civiltà il problema ha evidentemente assunto una più grande importanza. Per mio conto la soluzione di un problema di questa natura dovrebbe essere lasciato alle donne, le quali se lo sbrigherebbero in poco tempo collo specchio di casa.
Il giorno in cui, indossati i pantaloni e collocatasi davanti allo specchio, la donna si vedesse regalare dallo specchio non più una figurina graziosa, slanciata, armonica nelle linee, ma una figurina insaccata in un paio di brache, goffa, ridicola, sarebbe la prima a schierarsi contro l’uso dei pantaloni. È recente la storia tragicomica delle jupes culottes.
A meno che donne americane, nella discussione sull’uso dei pantaloni, abbiano voluto giocare sul doppio senso. Donne coi pantaloni, anche senza che la moda e la sarta se ne immischiano, se ne trovano a josa; e quando la donna mette i pantaloni, diventa un castigo di Dio. In questo caso gli uomini hanno tutte le ragioni di opporsi con la massima energia alla femminilizzazione dei pantaloni, che si risolve quasi sempre nella mascolinizzazione della gonnella, in una situazione cioè più che ridicola, grottesca.
Non creiamo confusioni; è sempre stata la legge, dai giorni di padre Adamo ad oggi, che i pantaloni li porti l’uomo; se non li sa portare, se li porta male, peggio per lui; farà sempre una figura meno goffa e meno ridicola della donna in pantaloni; le famiglie nelle quali si fanno confusioni di toilette di questa natura, l’uomo in gonnella e la donna coi pantaloni, sono ordinariamente le famiglie più scalcinate, quelle nelle quali la infelicità si fabbrica alla casalinga, una dose per giorno, come la pasta per le tagliatelle.
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