I pensieri di Gavroche per la sera di San Silvestro

La Nota
Secondo una vecchia usanza, al momento del passaggio da un anno all’altro, mentre si levano i calici giocondi e ride negli occhi di tutti l’auguro per l’anno nuovo e geme nei cuori di tutti la lacrima furtiva per l’anno che muore portandosi con sè un pezzo di vita vissuta e che non tornerà mai più, si spengono per un momento le luci e si compie il passaggio dall’uno all’altro anno in un istante di oscurità. Per chi ama speculare sui simboli, questo istante di oscurità nel passaggio da un anno all’altro può significare che noi uomini usciamo da un anno ed entriamo in un altro brancolando nel buio. Penso ad un’altra usanza che sarebbe pur bella, più di quella, molte volte volgare, di dare un giro all’interruttore della luce elettrica per piombare tutti nell’oscurità. E sarebbe quella di potere, alla fine dell’anno, nella gaudiosa e triste insieme giornata di San Silvestro, spegnere per un momento la fonte dell’odio, onde tutti gli uomini possano per un momento amarsi, rispettarsi, chiamarsi – non solo a parole, ma a fatti, non solo con le labbra use alla ipocrisia, ma con la limpida sincerità del cuore – tutti fratelli. Potere dimenticare per un momento il male ricevuto, assopire i risentimenti, scordare torti, offese, ingiustizie subìte; vedere, per un momento, nel nostro nemico un fratello degno di quel compatimento, di quel perdono che invochiamo ad ogni istante per le nostre debolezze; distribuire, per un momento si intende, con mano generosa parole buone, rette interpretazioni, sereni giudizi, onesti apprezzamenti delle azioni altrui; essere insomma, per un momento, uomini e non lupi per il nostro prossimo! Pensate che bella, che santa celebrazione della fine d’anno, che nobile, che grande consacrazione dell’anno nuovo! E che bella usanza! Invece, dobbiamo purtroppo accontentarci di chiudere l’anno e di inaugurare il nuovo con la banalità di un freddo augurio, di una cena orgiastica, di un brindisi idiota e di una usanza di spirito molto dubbio qual è quella di spegnere di colpo tutte le luci allo scoccare della mezzanotte.
Gavroche
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Teatro-Casinò Kursaal Lugano. Lunedì 31 dicembre 1923, Notte di S. Silvestro dalle ore 20 alle 5. Cena di Gala, Veglia delle Gigolettes. Menu: Petite Marmite; Filets de Soles ai Châblis, Pommes Vapeur; Volaille de Bresse poêlée, Artichauts frais St. Germains, Salade melée; Coupe glacée California; Le dessert Gourmand. NB: Le tavole si prenotano solo per il pranzo ed entro il 30 dicembre alle ore 17. Prenotazioni al Kursaal (tel. 4.73) dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17. Entrata con cena fr. 12. Entrata semplice fr. 5.- (a partire dalle ore 22). Le entrate si preleveranno sino alle 3 del mattino. Tutte le domeniche e giorni festivi, dalle 15,30 alle 18,30, The Danzante. Ingresso fr. 1,50.
Elixir Rabarbaro Ettore Zucca. Unico proprietario del brevetto e processo di fabbricazione Carlo Zucca. Pasquini-Bernasconi, Lugano, Rappresentante con deposito.