Cent'anni fa

Il canton Ticino si sente fiero di essere svizzero

Le notizie del 1. agosto 1925
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Nicola Bottani
Nicola Bottani
01.08.2025 06:00

Primo Agosto
La solennità patriottica del 1. Agosto – specialmente da quando la guerra mondiale ha chiamato il popolo svizzero a rinnovare il patto del 1291 e a ripetere, attorno al vessillo federale, i sacrifici per la salvezza e la indipendenza della Confederazione – ha cessato di essere quello che nei tempi della prosperità era per molti un argomento di esercitazioni retoriche.

Oggi la solennità del Primo Agosto viene celebrata con una più larga comprensione della grandezza dell’avvenimento e con un più vigile senso dei doveri che incombono alla collettività verso l’individuo e a questi verso la collettività. Così, come abbiamo visto lo scorso anno, consacrare la solennità del Primo Agosto a favore degli offesi nella vista, vediamo quest’anno dedicare la festa della Confederazione a sollievo degli offesi nella voce e nell’udito.

È il sentimento di solidarietà federale consacrato nella forma tradizionale, principio e fondamento della Confederazione. Uno per tutti, tutti per uno, tradotto nella pratica. Per il Cantone Ticino la Festa federale assume quest’anno un significato particolare di soddisfazione e di riconoscenza verso la Confederazione per la soddisfazione data e quella promessa alle nostre rivendicazioni. Riconoscenza, scriviamo, e sappiamo che con questa parola non intendiamo riferirci a rapporti fra beneficati e benefattori. Nessuno potrebbe e vorrebbe, senza fare torto allo squisito sentimento di solidarietà federale che anima e muove tutti i confederati, dare alla soluzione nella questione delle rivendicazioni un significato diverso di quello che sia l’oggettivo leale e veramente patriottico riconoscimento dei diritti, degli interessi e dei bisogni della Svizzera italiana.

È nell’interesse steso della Confederazione che questa parte italica della Svizzera sia economicamente forte e in una situazione economica trovi lo spirito ed i mezzi per sviluppare tutti i fattori della elevazione morale e culturale del paese. Senza quindi voler alterare il significato della soddisfazione data alle rivendicazioni, possiamo usare la espressione: riconoscenza, per dire i sentimenti che avvincono il popolo ticinese verso i confederati tutti, verso le supreme autorità federali, l’assemblea, i cantoni che hanno con spirito di giustizia e di vera solidarietà federale accolte le nostre rivendicazioni.

Non tutto il programma delle rivendicazioni ticinesi è stato attuato; altri postulati si trovano ancora davanti al Consiglio federale, postulati che investono importanti problemi economici. Noi, però, confidiamo che quello spirito di equità, di fratellanza, che ha determinata la felice soluzione di una parte dei memoriali studiati, allestiti e presentati dal Governo cantonale a nome del popolo ticinese, non verrà meno anche per quanto riguarda la soddisfazione dell’altra parte dei memoriali che si trovano tuttora in esame presso le alte autorità federali.

Celebrando la solennità patriottica del Primo Agosto il Cantone Ticino si sente fiero di essere svizzero, fiero di far parte della plurisecolare Confederazione elvetica, di rappresentare nella più antica democrazia la stirpe italica, orgoglioso di offrire, in unione con la Svizzera romanda e con la Svizzera allemanica, ai popoli d’Europa l’esempio più bello, più grande, di una Confederazione di Stati e di popoli. Stretto con tutti i confederati intorno al vessillo federale, il popolo ticinese rinnova volontariamente, non per vuota retorica, nè per vieti servilismi, ma per rito sacro, nobile, con sincerità di sentimenti, l’atto di amore e di fedeltà alla Confederazione, atto che la gioventù ticinese consacrò negli anni turbinosi della guerra e che si adorna dei fiori che sbocciamo sulle sante tombe dei Militi morti per la Patria.

Clicca qui per l'edizione completa del Corriere del Ticino del 1. agosto 1925 disponibile nell'Archivio Storico del CdT.

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