Il gerarca fascista Roberto Farinacci giurò come massone

Rivista Italiana
A proposito della voce corsa a Ginevra sulla posizione dell’Italia di fronte alla questione dell’unione dell’Austria alla Germania, si assicura negli ambienti responsabili che il governo italiano non ritiene affatto necessario di confermare nuovamente la propria capacità di assoluto veto, rimanendo a questo riguardo perfetta la sua posizione quale risulta dalle disposizioni dell’articolo 88 del trattato di San Germano e dall’articolo 9 del patto della Società delle Nazioni.
Da qualche tempo avveniva una polemica tra l’on. Farinacci e il direttore della «Tribuna», Giordano, il quale ha rimproverato il segretario generale del partito fascista di essere ora un avversario della massoneria, mentre egli stesso vi appartiene. L’onorevole Farinacci ha recisamente smentito di aver appartenuto alla massoneria, vantandosi di aver impartiti ordini assoluti di aggressione contro alcune sedi di essa. Ora la «Voce Repubblicana» pubblica tre documenti dai quali risulta che nel 1915 l’on. Farinacci, allora impiegato ferroviario a Cremona, ha chiesto di essere ammesso alla massoneria, di aver prestato giuramento di adesione e di aver scritto il proprio testamento, come lo esige il rito massonico.
L’«Agenzia Roma» segnala un miglioramento nella bilancia commerciale sulla base di cifre tuttora inedite. Risulta da esse che nel luglio scorso le importazioni (che avevano toccato la cifra massima dell’anno nel precedente mese: 2.885.883.853 lire) sono discese a 1.851.146.420 lire, mentre le esportazioni si sono tenute a un valore di L. 1.391.496.839. «La eccedenza delle importazioni sulle esportazioni – dice l’«Agenzia» – che si riflette così duramente sulla bilancia dei pagamenti e sul corso della lira è stata in conseguenza ridotta a 459.649.581 lire, toccando la cifra più bassa dell’anno, mentre in ciascuno dei quattro mesi di marzo, aprile maggio e giugno tale eccedenza aveva superato costantemente il miliardo di lire. Tale sensibile miglioramento nel movimento commerciale italiano è dovuto anzitutto ai buoni risultati del nuovo raccolto granario e senza dubbio anche ad una maggiore disciplina del commercio e dei rifornimenti italiani dall’estero».
In territorio d’Ivrea un camion guidato da certo Arturo Andreani, da Torino, investiva la diciassettenne Maddalena Martinello, impiegata. La giovane, sebbene prontamente soccorsa, morì per commozione cerebrale, mentre veniva trasportata dalla Croce Verde all’ospedale civico.
Confederazione
Uccide lo zio
Berna, 18 (ag) – Giovedì al Papiermühle, quartiere della periferia di Berna, il meccanico Gottlieb Kiener ha ucciso il proprio zio Ernesto Kiener, col quale era in cattivi rapporti per ragioni di interessi.
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