Il mondo piange la scomparsa della Duse, musa di D'Annunzio

La morte di Eleonora Duse
Pittsburgh, 22 – Eleonora Duse, la celeberrima artista di prosa, la più grande artista drammatica italiana di questa epoca, è morta a Pittsburgh, in America, in seguito a un attacco di polmonite. Aveva 65 anni. Appartenente a una famiglia di artisti, aveva esordito giovanissima, affermandosi subito per le sue doti drammatiche; sotto la direzione di Flavio Andò, la Duse fece rapidissima carriera e l’arte sua divenne di fama mondiale. La Duse è protagonista del celebre romanzo di Gabriele D’Annunzio «Il fuoco». Da qualche anno, dopo un lungo riposo, la Duse aveva ripreso una tournée in Europa e in America.
Pittsburgh, 22 ag (Havas) – Eleonora Duse, colpita da influenza, era degente all’Hotel da circa due settimane. Essa ebbe i primi sintomi del male il 3 aprile, dopo una rappresentazione. Le sue condizioni si fecero gravi, ma il giorno 9 si verificò un miglioramento. Fu il 16 che la celebre artista fece una ricaduta che causò la sua morte. Essa compiva una tournée negli Stati Uniti ed aveva trascorso l’intero inverno sul litorale del Pacifico.
Parigi, 22 ag (Havas) – Tutti i giornali parigini consacrano stamane ad Eleonora Duse articoli che portano delle firme illustri. Robert Elers, della Accademia francese, scrive nel Figaro un necrologio vibrante di emozione, di ammirazione e di dolore.
Gli esploratori al Ceneri
La giornata dei Giovani Esploratori Ticinesi, convocati sulla vetta del Ceneri per esercitazioni e manovre, è riuscita interessantissima e ricca di esperienze per i giovanissimi; oltre centosessanta esploratori, facenti parte delle sezioni di Lugano, Bellinzona, Locarno, Mendrisio e Chiasso, si accamparono lassù e con loro erano i lupetti e le esploratrici di Chiasso, accampate a parte. Nella mattinata si svolsero esercitazioni diverse e nel pomeriggio i giochi e la corsa a staffette. Vincitrice di quest’ultima risultò la seconda sezione di Bellinzona, seguita vicinissima dalle sezioni di Lugano e Mendrisio; al quarto posto si classificò la sezione di Chiasso ed al quinto la pattuglia locarnese. «Pattuglia d’onore», per il 1924-’25, venne proclamata quella di Bellinzona. Alle 16,30 i ragazzi esploratori, stretti attorno alla bandiera nazionale, ascoltarono la premiazione ed un breve discorso dell’istruttore signor Camillo Bariffi, facendo poi ritorno in città, lietissimi per le poche ore passate all’aria aperta.
Sport
Al Velodromo Sempione
Il match ciclistico Belgio-Italia è stato vinto dalla squadra italiana formata da Girardengo, Belloni, Bestetti, Tonani, Sivocci, Bottecchia. La gara professionisti isolati è stata vinta da Belloni, seguito da Gira, da Jngelhent, Sivocci e Bottecchia.
Clicca qui per l'edizione completa del Corriere del Ticino del 22 aèprile 1924 disponibile nell'Archivio Storico del CdT.