Instagram ha risolto il suo bug
«Abbiamo risolto il bug che causava problemi di accesso agli account da parte di persone in diverse parti del mondo e che ad alcuni ha causato una temporanea variazione del numero di follower. Ci dispiace!». È con un tweet con tanto di emojy che, nella tarda serata di ieri (attorno alle 21, ora locale), Instagram ha annunciato di avere risolto il problema che aveva colpito moltissimi account in tutto il mondo già dal primo pomeriggio. Account sospesi, centinai di follower scomparsi. Tanto che qualcuno ha addirittura pensato di essere stato boicottato, soprattutto alcune pagine «a tema».
Dolcetto o scherzetto? Mica tanto. Perlomeno per chi non vive senza i social network, o chi dei follower ne ha fatto una questione di vita. E di soldi. Moltissimi utenti segnalavano una incomprensibile e improvvisa sospensione del loro account per 30 giorni. Era pure partito il terrore di perdere anni di foto e video. «È l'album dei ricordi della mia vita, conservo i miei scatti solo qui», scriveva qualcuno.
Il sito The Verge riferisce che l'account di Cristiano Ronaldo, uno dei più seguiti al mondo su Instagram aveva perso ben 3 milioni di followers. E scrive pure che i problemi sono stati più frequenti su iPhone, soprattutto per gli utenti che avevano appena aggiornato l’app.
La serata di Halloween, si spera, dovrebbe aver staccato gli utenti dal cellulare. E forse non si sono neppure accorti che Instagram ha fatto sapere di aver risolto il problema generale del sistema che provocava sia i problemi nell’accesso ai profili che l’improvvisa variazione nel numero di follower di alcuni account. Non è chiaro se anche le difficoltà nel caricamento dei contenuti fossero legate a questo problema.
Più down che up?
Meta, società che gestisce il social network, ha chiuso ieri in calo a Wall Street, dove i titoli hanno perso il 6,1% ai minimi degli ultimi sette anni. Solo qualche giorno fa, il 25 ottobre, WhatsApp si era improvvisamente spento per un paio d’ore. Il danno economico causato dall’interruzione si misura in miliardi. E anche questa volta potrebbe non essere da meno.
